Una visita riservata, è quella che sarebbe avvenuta mercoledì mattina al Quirinale tra il capo dello Stato, Sergio Mattarella, e il presidente della Bce, Mario Draghi. Come riferisce La Stampa, la visita è stata preceduta da una serie di telefonate, ma vista l'atmosfera carica di tensione, con lo spread alle stelle e le borse in rosso, il capo della Banca centrale europea “ha voluto rappresentare di persona i rischi cui andrebbe incontro l’Italia, nel caso in cui i mercati iniziassero ad accanirsi contro i titoli pubblici, provocando un ulteriore aumento degli spread e dei tassi di interesse fino a livelli insostenibili”. Secondo La Stampa, “Draghi ritiene (e di sicuro al presidente ne avrà parlato) che nel governo italiano ci sia una forte sottovalutazione del contesto in cui si sta scrivendo la manovra”.
Altro tema del colloquio sarebbe stato il Quantitative easing (Qe), il programma della Bce per supportare gli Stati che hanno difficoltà a sostenere e a rinnovare il proprio debito pubblico. Dal primo gennaio questo programma voluto da Draghi finirà. Pertanto – riporta Il Foglio – “in caso di difficoltà avrebbe come unico salvagente il ricorso al cosiddetto 'Omt', lo strumento di sostegno finanziario che costringerebbe Roma a un programma concordato con la Commissione europea e il Fondo salva-stati”.