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Doppie pensioni: dal 2015 il pagamento slitta al 10 del mese

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Continuano a far discutere i contenuti della Legge di Stabilità, specie in materia previdenziale. contenuti. L’art 26 in particolare prevede, per chi percepisce la doppia pensione Inps-Inpdap (800mila italiani) lo slittamento del pagamento al 10 di ogni mese. La misura potrebbe già scattare a partire da gennaio 2015, e la motivazione è connessa alla possibilità per lo Stato di risparmiare sulle commissioni bancarie.

Di fronte alla novità, però, tutti i sindacati, dalla Spi Cgil alla Fnp Cisl fino alla Uilp Uil, hanno parlato di “accanimento contro gli anziani”. A metter la propria parola in merito è stato anche Codacons, secondo cui si tratta di un “danno enorme”, in quanto sulla base della data di pagamento, per la maggior parte dei cittadini si fondano una serie di scadenze: gli affitti, le rate dei debiti, quelle dei finanziamenti ed eventuali mutui o abbonamenti. Secondo l’associazione dei consumatori, questa unificazione “metterà in crisi la liquidità degli anziani, considerando poi che la maggior parte di loro – circa 2 milioni – ricevono l’assegno minimo di 500 euro, che rappresenta già di per sé una cifra che va sotto la soglia di povertà relativa”.

Tuttavia, nella bozza una novità positiva c’è, e concerne il tanto discusso ambito dei cosiddetti lavori usuranti: alla Camera, infatti, è in discussione una risoluzione per estendere i benefici pensionistici previsti dal Dlgs n. 67 del 2011 proprio nella materia dei lavori più faticosi, come quelli in cava, in miniera o galleria. Il testo è stato presentato da Damiano del Partito Democratico e Tripiedi, parlamentare pentastellato, e sarà discusso nelle prossime settimane. Al momento, per accedere alla pensione di lavori usuranti è prevista l’età minima di 61 anni e ben 35 anni di contributi alle spalle. Tra le idee della risoluzione presentata alla Camera ci sarebbe quella dell’estensione di questo tipo di assistenzialità anche a chi svolge lavori nel campo dell’edilizia. Secondo i deputati, l’applicazione di questa nuova misura non rappresenterebbe un eccesso di spesa per lo stato, perché “i fondi stanziati dal Dlgs 61 del 2011 non sono stati completamente utilizzati”. In sostanza, dunque, si chiede con questa misura l’utilizzo completo dei fondi messi a disposizione.

Gisella Febbo: