Non hanno mancato di suscitare polemiche le parole del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker che, nella serata di ieri, aveva fatto scattare l'allarme sulla Manovra italiana, affermando che l'Europa avrebbe dovuto mostrarsi rigida nei confronti del nostro Paese (sul tema del rapporto deficit-Pil al 2,4%, espediente per l'approvazione del provvedimento varato dall'esecutivo), altrimenti a rimetterci sarebbe stato l'Euro. Affermazioni che avevano provocato la replica del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, il quale aveva invitato l'Ue ad astenersi dal rivolgere minacce all'Italia, dichiarandola al contempo un Paese sovrano. A delineare i tratti della questione ci ha provato il numero due della Commissione, Vladis Dombrovskis, secondo il quale l'organo, da parte sua, “ha introdotto una comunicazione sull'uso della flessibilità, e l'Italia è il Paese che più ne ha beneficiato”.
Dombrovskis: “Rispettiamo i patti”
Il problema, ha spiegato Dombrovskis, è che “le discussioni sulla bozza di manovra vanno in una direzione che sostanzialmente oltrepassa questa flessibilità, e Juncker ha detto che dobbiamo applicare le regole del Patto. Ed è quello che la Commissione è pronta a fare”. Secondo il vicepresidente, “Juncker ha detto che dobbiamo essere rigidi ed equi nell'applicare le regole del Patto perché abbiamo enfatizzato molte volte che, dato che l'Italia ha il secondo debito in Ue dopo la Grecia e il più alto costo per il servizio del debito nella Ue, è importante che si attenga a politiche di bilancio responsabili per mantenere i tassi ad un livello accettabile”. In sostanza, ciò che Juncker ha chiesto è l'applicazione delle regole stabilite e, rispondendo alla domanda su un'eventuale uscita dall'Euro dell'Italia, Dombrovskis si augura che “non ci sia bisogno di entrare in queste speculazioni, ho visto molte dichiarazioni, anche contraddittorie su questo. Sulla sostanza non ho molto di nuovo da dire oggi: discutiamo con il Governo italiano, ma i piani presentati non sembrano rispettare il Patto. E' tutto quello che possiamo dire a questo punto”.
Di Maio: “Non torniamo indietro”
Sull'ipotesi di un'uscita dalla moneta unica si è espresso il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, il quale ha spiegato che l'Italia non ha la minima intenzione di uscire dall'Europa né dall'Euro, ribadendo tuttavia la compattezza del governo italiano sulla Manovra: “Siamo i primi a volerli incontrare se vogliono parlare della Manovra, stiamo anche tre giorni chiusi dentro a spiegare ma diritti e conti in ordine possono stare nella stessa Manovra”. Apertura, dunque, ma anche fermezza: “Ci sono attacchi da tutti i fronti dalle istituzioni europee che ancora non hanno letto la manovra quindi non vedo come possano giudicare. Una cosa è certa: il 2,4% di deficit è stato tollerato in passato, resta per 3 anni e non andremo oltre, se lo tolgano dalla testa che torniamo indietro”.