Non sono passate che poche ore dalla risoluzione dello stallo dei migranti della nave Diciotti, accolti dalla Cei, dall'Albania e dall'Irlanda mettendo fine a un'impasse durata cinque giorni e che ha messo a dura prova il governo del nostro Paese, con il ministro dell'Interno Salvini finito al centro di numerose polemiche e, ora, di un'indagine della Procura di Agrigento. Sulla questione è in mattinata intervenuto – attraverso un video pubblicato via Facebook – anche il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, il quale ha commentato la situazione del suo collega vicepremier spiegando spiegando di ritenere si tratti di “un atto dovuto in quanto ministro dell’Interno e quindi titolare delle decisioni su quelle materie”. Ma non solo: Di Maio ritiene che Salvini debba andare avanti, da un lato perché non ha violato il codice etico del Movimento 5 stelle e, soprattutto, del contratto di governo scongiurando così l'ipotesi di contrasti con l'altra forza di maggioranza dell'esecutivo, dall'altro perché, con l'intervento come uno dei tre risolutori, “l'Albania ha dato uno schiaffo morale a tanti di questi perbenisti europei che dicono che bisogna aiutare l'Italia e poi ci hanno sbattuto la porta in faccia”.
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La bagarre con Renzi
Il vicepremier pentastellato, però, ricorda comunque che c'è pieno rispetto per l'azione della magistratura e, per questo, non bisogna attaccare i pm che indagano: “Non facciamo piombare di nuovo questo Paese negli scontri tra procure, pm e politica”. Poi si rivolge a chi (Matteo Renzi) gli ricorda che, a suo tempo (2016), chiese ad Alfano di fare un passo indietro quando finì sotto inchiesta per abuso d'ufficio, mentre ricopriva la sua carica di ministro: “Mi dicono che io chiesi le dimissioni di Alfano perché era indagato per abuso d’ufficio? Lui si doveva dimettere in quanto Alfano, ne aveva fatte di tutti i colori”. La risposta di Di Maio è a un tweet apparso sulla pagina di Matteo Renzi, il quale lo ha attaccato scrivendo che “non chiediamo a DiMaio di far dimettere #Salvini “in 5 minuti”. No! Noi diciamo solo a DiMaio che la sua #DoppiaMorale è una vergogna civile. E che manganellare via web gli avversari quando fa comodo non è politica, ma barbarie. Parlavano di onestà, dovrebbero scoprire la civiltà”.
Toni moderati
Tornando sulla questione Diciotti, dopo un'offensiva lanciata alla Sinistra, Di Maio parla del riuscito gioco di squadra di questo governo, difendendo anche il premier Conte a seguito della prospettiva di sospendere i contributi all'Unione. Per quanto riguarda Salvini, il vicepremier, nonostante la difesa del suo collega, invita dunque ad andarci cauti nell'attaccare la magistratura, parlando delle frasi espresse ieri dal collega leghista dopo la notizia dell'indagine: “Abbiamo già dato abbastanza – aveva detto Salvini -, è incredibile vivere in un Paese dove dieci giorni fa è crollato un ponte sotto il quale sono morte 43 persone dove non c'è un indagato e indagano un ministro che salvaguarda la sicurezza di questo Paese. E' una vergogna”.