Non c'è un “piano B” per uscire dall'Europa, “c'è solo un piano A, che è cambiare questa Europa e rimettere al centro i valori”. A “In 1/2 ora” su Rai 3, Luigi Di Maio ribadisce che “finche resterò capo politico del M5s e finché ci sarà questo governo non c'è nessuna volontà di lasciare Ue o la zona euro”. Questo per rispondere a quanti dicono che “lo spread si sta impennando per il timore diffuso che questo governo voglia uscire dall'euro e dall'Europa”.
Manovra
L'esecutivo, in particolare nelle persone del “ministro dell'Economia, Giovanni Tria, e del premier Giuseppe Conte” sta lavorando sulla risposta da inviare a Bruxelles dopo la lettera di richiamo seguita al varo della Legge di Bilancio. Di Maio ha ribadito, a domanda precisa, che “Tria non solo è ancora il ministro dell'Economia ma sta portando avanti una manovra molto coraggiosa. Se passa questo modello, un modello diverso che investe sui diritti, cambia tutta l'Europa“. La lettera di domani, ha aggiunto, racconterà “le ragioni della nostra manovra di bilancio e dirà anche che tra le clausole di salvaguardia, cioè i debiti che ci hanno lasciato i governi precedenti, e la minore crescita. Con il deficit quest'anno partivamo dal 2%”, quindi lo sforamento è solo dello0,4%”. In questo momento, ha sottolineato, si stanno scontrando due modelli “l'austerity che tagliava sui diritti dei cittadini e noi che diciamo che riduciamo il debito e il deficit investendo nei diritti dei cittadini”.
La “manina”
Il vicepremier torna poi sulla storia della “manina” che avrebbe cambiato il testo del dl fiscale uscito dal Cdm. “La dinamica è stata spiegata bene da Conte: quando se n'è parlato se delineato in termini generali l'accordo. Dopo s'è dato mandato ai tecnici di tradurlo in una norma E' stato un errore o è stato dolo? Questa è la grande domanda. Sicuramente devono cambiare e sistematizzare le procedure del Consiglio: servono – ha aggiunto – procedure molto più chiare“.