Non deve essere stata una nottata facile per gli uomini alla guida del governo. All'indomani, però, di un duro scambio di accuse fra Lega e Movimento 5 stelle, fra Matteo Salvini e Luigi Di Maio sembra tornato il sereno. Quantomeno i toni sono più pacati e la caduta dell'esecutivo allontanata. Il primo a stemperare la forte tensione è stato il vicepremier 5 stelle: “Escludo che possa esserci una crisi mi hanno sempre insegnato male non fare paura non avere: abbiamo da realizzare riforme importanti”. Così Di maio alla trasmissione tv Agorà estate di Rai Tre.
Il Consiglio dei Ministri
Da Helsinki, ieri, il ministro dell'Interno Salvini era stato categorico: “Non c’è nulla di eclatante su cui confrontarsi, e poi il venerdì è dedicato ai miei figli e non a Di Maio”, aveva detto sul Consiglio dei Ministri fissato per oggi. La situazione, come detto, nel cuore della notte sembra essersi ammorbidita come testimoniano le parole di Di Maio: “Sono dinamiche di governo con due forze politiche diverse”, dunque “è auspicabile che oggi ci parliamo e ci vediamo: è giusto che ci incontriamo, ci chiariamo e andiamo avanti, oggi, perché c'è Consiglio dei Ministri e il tavolo autonomia”. Ecco le affermazioni che stemperano, o almeno provano a stemperare, la tensione fra le due forze di governo. “Credo che i cittadini vogliano sapere che cosa succede sulle tasse, sul costo del lavoro, sul canone Rai sulla sanità. Portiamo ai cittadini soluzioni non problemi“. Staremo a vedere se Matteo Salvini si recherà a Palazzo Chigi per il Consiglio dei Ministri. Di Maio, invece, ribadicsce che l'alleato “prima del 24 andrà in Parlamento” a riferire sulla questione dei presunti fondi russi alla Lega. Poi precisa: “Se avessi sospetti su Salvini non sarei al governo”. Infine l'annuncio di una Commissione di inchiesta sui fondi avuti da tutti i partiti: “Incluso il nostro”, ha precisato.