Da due settimane ho dato ordine al mio staff di lavorare con Poste per tutto, inclusa la stampa delle tessere, non c'è nessun giallo”. Prova a spegnere i primi accenni di polemica Luigi Di Maio, intervenuto per chiarire la natura degli attacchi del Partito democratico arrivati in giornata sulle dichiarazioni della sottosegretaria al Mef Laura Castelli a “Otto e mezzo”: “Le tessere per il reddito di cittadinanza e altre cose sono dettagli che renderemo noti tutti assieme. E' vero che le tessere si stanno stampando”. Su questo punto è arrivata l'offensiva dem durante la Commissione bilancio alla Camera: “Ieri la sottosegretaria Castelli ha ripetuto ciò che aveva detto il ministro Di Maio. Il reddito di cittadinanza non è una legge. Chi ha dato ordine di stampa? È stata fatta una gara pubblica o un affidamento alla Sogei? Prima di andare a denunciare Di Maio e la Castelli, attendiamo la risposta di Conte”.
La richiesta di FdI
E la risposta è arrivata proprio dal vicepremier, il quale ha chiarito che non c'è nessuna stampa in corso, semmai un confronto con chi le tessere le potrebbe stampare. Chiarimento che stempera anche le richieste di illuminazione sul tema arrivate anche da Fratelli d'Italia che, con il portavoce Francesco Lollobrigida, avevano chiesto che “i ministri Luigi Di Maio e Giovanni Tria” chiarissero quanto affermato da Laura Castelli in diretta tv: “Stando alle sue parole infatti, sarebbero già in stampa in una non precisata tipografia milioni e milioni di tessere per l'erogazione del reddito di cittadinanza. Al di là delle imbarazzanti e confuse parole del vice ministro, ci chiediamo: se ancora non c'è una norma che autorizza la spesa come è stato possibile stampare le tessere? E se la tipografia non è l'Istituto Poligrafico dello Stato, a chi è stata affidata la stampa e a quali costi? E se queste tessere, che evidentemente non possono essere al portatore ma nominative, sono già in stampa, significa che il governo conosce già nome e cognome dei beneficiari del reddito di cittadinanza?”.