La visita ufficiale di Luigi Di Maio, vicepremier e ministro del Lavoro, al Cairo non poteva non iniziare dal caso Regeni. Il capo politico del M5S ha iniziato il vertice con Al Sisi, presidente egiziano, partendo proprio dall'uccisione del ricercatore friulano.
Il caso Regeni
Alla fine del faccia a faccia con Al Sisi e alcuni membri dell'esecutivo egiziano,Di Maio ha dichiarato alla stampa: “Il primo argomento di discussione con Al Sisi è stata la morte Regeni.” “Ci aspettiamo – ha detto il vicepremier – una svolta dall'incontro che ci sarà tra le procure dei due Paesi. Pensiamo che si debba accelerare ed Al Sisi conviene su questo e sul fatto che la verità va accertata“. Il leader del M5S ha anche rivelato che “Al Sisi ha detto 'Giulio Regeni uno di noi'”. “Il governo – ha ricordato Di Maio – è venuto qui con 3 ministri diversi in 3 mesi di governo per chiedere verità. Offriamo massima disponibilità e collaborazione, ma chiediamo una svolta il prima possibile”.
Investimenti
La morte del ricercatore non è stata l'unico tema dell'incontro, sebbene sia stato il più importante. Di Maio ha spiegato: “L'Egitto rappresenta, sia per le nostre aziende, sia per la nostra comunità, un'occasione di investimenti economici anche in partnership con aziende locali”. Tuttavia, ha ribadito il vicepremier, la “normalizzazione dei nostri rapporti passa prima per la verità sulla morte di Giulio Regeni”.
Ruolo cruciale
Sullo stato attuale delle relazioni tra i due Paesi, il vicepremier ha dichiarato: “C'è un'ambasciata pienamente operativa qui per lavorare a sostegno delle aziende e dei connazionali, ma anche per la verità sul caso Regeni. Auspico che entro la fine dell'anno si arrivi ad una svolta. Da parte nostra ed egiziana c'è la volontà di accelerare”. Il Paese arabo riveste un peso cruciale negli equilibri internazionali di un'area molto delicata. Ha spiegato Di Maio: “Se vogliamo riportare il Mediterraneo al suo splendore non possiamo prescindere dai rapporti Italia-Egitto”. “Il Mediterraneo – ha aggiunto il ministro – deve tornare centrale nelle relazioni tra Europa e Nord Africa“. Il ruolo strategico del Paese arabo riguarda anche la questione più scottante per l'Europa, quella dell'immigrazione: “Le relazioni con l'Egitto – ha spiegato Di Maio – possono essere un'occasione per stabilizzare la Libia“.
Modello egiziano in economia
Il ministro del Lavoro ha, poi, voluto elogiare il modello egiziano in fatto di sviluppo economico: “Ho detto al presidente Al Sisi che il piano di investimento che sta facendo ha creato stabilità e crescita economica puntando su strutture e nuove città“. Facendo il punto su quelli che sono gli obiettivi del governo Conte, Di Maio ha detto: “Il nostro obiettivo è rompere il tabù di uno Stato che non può aiutare le aziende; lo Stato deve aiutarle ad internazionalizzarsi e a questo servirà la Banca Nazionale che puntiamo a costruire con l'aiuto della Cassa Depositi e Prestiti”.