Si va delineando la griglia di partenza per le elezioni politiche del prossimo 4 marzo. Ieri sera, 29 gennaio, sono state presentate le firme dei candidati. In attesa del vaticinio del Viminale, oggi è il giorno del focus sui nomi e delle inevitabili polemiche da parte di chi è rimasto fuori dagli elenchi, costretto a guardare da esterno la disputa elettorale.
Chi resta fuori
Tra i nomi eccellenti degli esclusi, in casa Pd, si registrano quelli di Ermete Realacci, ex ministro e rappresentante da anni del mondo ambientalista, e Sergio Lo Giudice, ex presidente Arcigay e relatore, con Monica Cirinnà, della legge sulle unioni civili. Fuori anche Beppe Lumia, ex presidente della commissione antimafia, e il senatore Luigi Manconi, esponente radicale che si è battuto per l'introduzione del reato di tortura. In Sicilia restano fuori anche l'ex governatore Rosario Crocetta e l’ex sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, definita da Papa Francesco “tra i grandi dimenticati” d'Italia per il suo impegno per l'accoglienza degli immigrati.
Nel centrodestra ha avuto risononanza l'esclusione di Antonio Razzi. Fuori anche Domenico Scillipoti. Si è tirato fuori l'ex ministro Antonio Martino, la cui nipote Matilde Siracusano, ex finalista di Miss Italia, figlia di un ex assessore di Messina, è invece candidata alla Camera. Nel Movimento 5 Stelle fa discutere il ritiro dell'ammiraglio Rinaldo Veri, in quanto consigliere comunale ad Ortona, eletto con una lista civica collegata al Pd.
Le sfide
I collegi uninominali saranno ricchi di scontri tra “big” e sfide simboliche. A Siena, ad esempio, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan (Pd) dovrà vedersela con l'economista “no euro” Claudio Borghi (Lega). Difficile sarà anche per il primo ministro Paolo Gentiloni (Pd) dover fare i conti nel collegio Roma 1 con Angiolino Cirullo (M5S), un imprenditore che ha perso il proprio investimento in Banca Etruria dopo il crac dell'Istituto. Contro il presidente del Consiglio anche Filippo Miraglia di Leu, vicepresidente nazionale di Arci.
Il predecessore di Gentiloni al Governo, Matteo Renzi, sarà candidato a Firenze Centro al Senato. Se la vedrà con la senatrice uscente di SI Alessia Petraglia e, per il M5s, con l'avvocato Nicola Cecchi. Il centrodestra schiera invece Alberto Bagnai (Lega), altro economista “no euro”.
Coloro che proveranno a togliere voti a Luigi Di Maio, nel collegio di Acerra, saranno il critico d'arte Vittorio Sgarbi per il centrodestra, l'ex sindaco di San Vitaliano per il Pd, Antonio Falcone, e l'ex segretario Pd a Casal di Principe e oggi esponente Leu, Carlo Corvino.
A Palermo Centro sfida tra Pietro Grasso (Leu) per il Senato e Steni Di Piazza (M5S), esponente del Movimento cattolico dei focolarini e direttore della filiale di Banca Etica a Palermo. Il Pd ci prova con Teresa Piccione, deputata uscente e segretaria cittadina, di solida storia democristiana.
Sfida in punta di diritto nel collegio Milano 1, dove il costituzionalista anti-Italicum Felice Besostri (Leu) sfiderà Bruno Tabacci (+Europa) e l'avvocato Cristina Rossello (Fi), già componente dei Cda di Veneto banca e Mondadori
A Roma Gianicolense nel collegio del Senato sfida sui valori etici tra Emma Bonino (+Europa) e Federico Iadicicco (FdI), responsabile del dipartimento vita e famiglia di Fratelli d'Italia e contiguo al Family Day. Altra battaglia tra FdI e radicali avverrà a Latina, dove Giorgia Meloni si confronterà con il deputato uscente del centrosinistra Federico Fautilli (+Europa).
Un altro ex ministro, Beatrice Lorenzin, si candida con la sua “Civica Popolare” a Modena, dove troverà la geologa pentastellata Enrica Toce e Cecilia Guerra, capogruppo di Leu al Senato. Nella vicina Bologna si candida invece nel centrosinistra Pierferdinando Casini, che sfiderà l'ex governatore dell'Emilia-Romagna Vasco Errani (Leu).
Un altro ex “big”, Umberto Bossi, dovrà vedersela a Varese contro l'ex direttore della “sua” Padania, Gianluigi Paragone, oggi nel M5S. A Bolzano la ministra Maria Elena Boschi (Pd) dovrà fare i conti con Michaela Biancofiore (Fi), che nel capoluogo altoatesino ha la sua roccaforte. Chi invece ha un bagaglio di voti importanti in Salento è Massimo D'Alema (Leu), che in questo collegio sfiderà il viceministro allo Sviluppo del Pd Teresa Bellanova. Sempre a Lecce il M5S schiera Barbara Lezzi (volto televisivo dei “grillini”) e il centrodestra Paolo Perrone, l'ex sindaco leccese si schiera con Fratelli d'Italia.