L’Istat conferma: a marzo l’Italia è stata in deflazione con l’indice dei prezzi al consumo che scende dello 0,2% su base annua. Un dato che segue il -0,3% di febbraio. Ma su base mensile la variazione risulta positiva, con un aumento dello 0,2%.
L’indice che registra l’andamento dei prezzi al consumo, rileva Eurostat, è risalito a 0,0% dal -0,2% di febbraio. L’Italia invece resta in deflazione a marzo, con un tasso invariato da febbraio (-0,2%). Altri 14 Paesi hanno un tasso negativo, tra cui Romania (-2,4%), Cipro (-2,2), Bulgaria (-1,9%). I più alti in Belgio (1,6%), Svezia (1,2%), Malta (1%). Il rialzo è dovuto a bar e ristoranti (+0,12 punti), vacanze (+0,09) e affitti (+0,07).
La deflazione colpisce sempre più città, allargandosi a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale, da Nord a Sud. Sono, infatti, stando ai dati dell’Istat, 22 le grandi città con i prezzi in calo su base annua. Erano 20 a febbraio. Nella lista rientrano anche Roma (-0,5%), Firenze (-0,4%), Napoli (-0,1%) e Milano (-0,1%). I ribassi più forti si registrano per Bari e Potenza (-1,0% entrambe).
A marzo la deflazione tocca anche il cosiddetto carrello della spesa. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,1% rispetto a febbraio e dello 0,3% su base annua (da -0,4% del mese precedente), rileva infatti l’Istat.
Il capitolo di spesa che fa capo ai trasporti a marzo rincara, almeno rispetto a febbraio (+0,8%), mentre risulta ancora in calo, piena deflazione, su base annua (-3,1%). A spingere il rialzo congiunturale c’è in primis il trasporto aereo passeggeri (+11,6%), “su cui incidono fattori stagionali, quali le festività pasquali, che segnano, su base annua, un’inversione di tendenza (+1,2%, da -12,6% di febbraio)”, spiega l’Istat. Ma ad aumentare non sono solo i biglietti per i voli, “per ragioni analoghe i prezzi del trasporto ferroviario passeggeri aumentano dello 0,7% su base mensile e registrano un’attenuazione della flessione su base annua (-2,1%, da -2,6% del mese precedente)”, fa sapere sempre l’Istituto di statistica.