Pietro Grasso boccia in blocco 72 milioni di emendamenti presentati dalla Lega Nord sulla riforma della Costituzione. “Per rispettare i tempi stabiliti dal calendario dei lavori – ha detto la terza carica dello Stato – la presidenza è impossibilitata a vagliare nel merito l’abnorme numero di emendamenti se non al prezzo di creare un precedente che consenta di bloccare i lavori parlamentari per un tempo incalcolabile”. Secondo il presidente del Senato, dunque, restano da esaminare 383.500 proposte di modifica del ddl Boschi.
La decisione di Grasso, come prevedibile, ha scatenato le proteste di Roberto Calderoli, autore degli emendamenti che ha, di fato, accusato il presidente del Senato di fare il gioco di Palazzo Chigi. “E’ vigente in aula da oggi il regolamento del Marchese del Grillo che disse ‘io sono io e voi non siete un caxxo’. Mi scuso per la parola ma la diceva Alberto Sordi” ha ironizzato l’ex ministro del governo Berlusconi.
Rivolgendosi ancora a Grasso Calderoli ha poi aggiunto: “Lei prima, durante il ricordo di Ingrao, ha detto che non si deve ‘stracciare la costituzione’. Non occorre stracciare la Costituzione, certo, ma non bisogna nemmano stracciare i regolamenti. Oggi si è parlato di irricevibilità, dopodomani di inammissibilità, poi nei prossimi giorni vedo già il ‘canguro’ che salta. E così in pochi giorni vedremo approvata una riforma costituzionale, mettiamoci sopra anche la fiducia e finiamola qua”.