“Se Grasso, se il presidente del Senato riaprirà la questione dell’articolo 2, ascolteremo le ragioni e decideremo di conseguenza”. Matteo Renzi ha incassato le resistenze della seconda carica dello Stato sull’accelerazione impressa al ddl Boschi ma non intende tirarsi indietro.
Durante la conferenza stampa congiunta con il presidente di turno Ue, il lussemburghese Xavier Bettel, ha rilanciato sulla necessità di portale la riforma della Costituzione alla Camera entro il prossimo gennaio. “Stiamo andando troppo veloci? – ha risposto ai critici – Non per cattiveria ma questa riforma è attesa da 70 anni. La prima commissione di modifica Bozzi è dell’83 e io stavo alle elementari. Il secondo tentativo è del ’92 ed ero alle superiori. L’ultimo è del ’98 ed ero all’Università… Ora ci siamo finalmente”.
Poi il premier ha spiegato: “Abbiamo presentato il ddl a marzo 2014, e votato in prima lettura ad agosto 2014. La seconda lettura alla Camera nel febbraio del 2015, la terza in Senato ad ottobre 2015. Ad occhio la quarta sarà a gennaio. Poi nell’estate-autunno 2016 ci sarà il referendum. Se sei mesi a lettura è troppo di fretta, perdonatemi”.