Stretta contro il rischio emulazione in Italia. Dopo gli attentati avvenuti in due moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda – dove un commando di quattro persone guidate da un ventottenne australiano, Brenton Tarrant, ha assassinato durante la preghiera del venerdì 41 fedeli musulmani, mentre altre otto sono morte in una seconda moschea poco lontana – il Viminile ha riunito oggi in via straordinaria il Comitato di analisi strategica antiterrorismo. Fonti del ministero dell'Interno hanno fatto sapere che “sono state impartite direttive per una rinnovata attività di monitoraggio per evitare rischio emulazione e l'eventualità di ritorsioni ad opera di ambienti radicali”. “Le forze di polizia hanno garantito – riferiscono fonti del Viminale – massima collaborazione internazionale, nell’ambito delle attività di intelligence e prevenzione”.
Tarrant
Il Comitato ha analizzato anche la storia personale del terrorista Brenton Tarrant, il cui nominativo non era mai stato evidenziato ai nostri apparati di sicurezza, anche dopo un ulteriore approfondimento dei suoi contatti all’estero. E' indubbio che l'attacco alle moschee abbia matrice anti islamica. Poco prima della strage sui social era infatti apparso un manifesto di 87 pagine “anti-immigrati e anti-musulmani”, poi rapidamente cancellato.
Alla riunione straordinaria del Comitato, tenutasi questa mattina, ha preso parte anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini, che ha spiegato come “non siano emersi legami tra l’attentatore e l’Italia, ma i nostri apparati di sicurezza restano vigili per monitorare la situazione. Abbiamo la fortuna di contare su forze di polizia e intelligence tra i migliori al mondo, ma non abbassiamo la guardia”.