Raffaele Fitto ha dato il via alla convention dei “Ricostruttori” di Forza Italia dal palco dell’auditorium Massimo all’Eur, lanciando ufficialmente la sua corrente.”Questa manifestazione non è contro nessuno ma è per guardare avanti”, “noi stiamo e staremo all’interno del nostro partito, di Forza Italia” ha ribadito più volte l’ex ministro Raffaele Fitto. Non è mancato un messaggio al leader del partito e la delusione per l’ultimatum ricevuto: “a Berlusconi voglio mandare un messaggio molto chiaro, questa non è una manifestazione di insulti. Sono rimasto deluso e dispiaciuto nel leggere alcune cose. Non si danno 15 giorni di tempo per decidere se uscire dal partito, non si danno a nessuno”. Infine la critica al gruppo dirigente: “votare la legge elettorale e le riforme costituzionali è stato un suicidio”, “hanno l’obiettivo preciso che è quello di distruggere il centrodestra in Italia”. “Bisogna tornare a parlare di contenuti”, ha insistito Fitto soffermandosi anche sulla manifestazione di risposta organizzata in Lombardia dai dirigenti: “è un fatto positivo, vuol dire che abbiamo centrato il risultato”.
Il capogruppo di Forza Italia al Senato, Paolo Romani, ha risposto davanti a centinaia di militanti nell’Auditorium di Bergamo dicendo “qui non abbiamo organizzato nessuna contromanifestazione, ma una manifestazione per meno tasse e più impresa, per il lavoro e per lo sviluppo”. “Siamo in 600, potremmo essere in seimila se avessimo organizzato una contromanifestazione”. E sempre rivolto a Fitto ha aggiunto: “tu devi dire le tue cose, sei una minoranza nel partito. Le dici legittimamente, nessuno ti toglie questo diritto”.
Intanto il leader del Ncd, Angelino Alfano, manda a Renzi un chiaro messaggio di continuità: “quando abbiamo detto che le riforme andavano fatte esattamente con tutti quelli che ci stavano, noi, anche quando il cosiddetto patto del Nazareno sembrava tenerci fuori del fuoco dei riflettori, abbiamo detto: a noi sta bene, meglio un’alleanza ampia che una piccola. E noi lo diciamo con grande chiarezza: siamo pronti a rinnovare il patto con questo governo e con questo presidente del Consiglio”. “Noi ci stiamo per i prossimi tre anni, perché vogliamo si realizzino alcune cose” ha proseguito il ministro dell’Interno specificando che nel rinnovato patto con il premier chiedono “un Family Act, una legge a tutela delle famiglie”.