Sembra non voler accennare a placarsi la bufera senza precedenti per l'affare nomine che ha travolto il Consiglio superiore della magistratura. Anche se ancora nessuno ha pronunciato la parola dimissioni, questa mattina il vicepresidente David Ermini ha incontrato i consiglieri togati che si sono autosospesi. Sembrerebbe che il numero due del Csm nel corso della riunione li avrebbe invitati a prendere celermente una decisione. Sembrebbe che i consiglieri Corrado Cartoni, Antonio Lepre e Paolo Criscuoli, di Magistratura Indipendente, e Gianluigi Morlini, di Unicost, gli avrebbero garantito che prenderanno una decisione in tempi brevi. Formalmente le dimissioni non sono state chieste perché a carico dei quattro togati non c'è né un'indagine penale, né un procedimento disciplinare.
Nessun dettaglio sull'incontro
Come riporta l'Ansa, dal colloquio tra Ermini e i consiglieri finiti nell'occhio del ciclone, sono filtrati solo pochissimi particolari. L'incontro si sarebbe svolto in un clima civile, gli autosospesi sono già stati sostituiti nelle commissioni di cui facevano parte, ma non possono restare in una condizione che non è prevista da nessuna legge, come ha ricordato il presidente emerito della Consulta Giovanni Maria Flick.
Cosa comporta l'autosospensione
Ma cosa significa che i consiglieri si sono autosospesi? In pratica, al momento, sono pagati senza lavorare. Non partecipano ai lavori delle comissioni, non vanno al plenum. L'autosospensione, dal punto di vista economico, comporta solo una conseguenza, ossia la perdita dei gettoni di presenza, che sono collegati alla partecipazione dei lavori e delle commissioni.