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Crollo del cavalcavia a Lecco: scambio di accuse tra Anas e Provincia

Sono ancora in corso i lavori per rimuovere il cavalcavia crollato nella serata di venerdì nel lecchese, provocando una vittima e quattro feriti, tra cui tre bambini. L’autoarticolato, che molto probabilmente con il suo peso ha crollato il cedimento del viadotto sulla statale 36 del lago di Como e dsello Spluga, non è ancora stato rimosso. La statale 36 è ancora chiusa verso Lecco all’altezza di Annone Brianza e il traffico è deviato lungo strade alternative.

Nel frattempo però, nonostante non siano ancora chiare le reali cause che hanno portato al cedimento, sono iniziate le polemiche e scambi di accusa tra l’Anas e la Provincia di Lecco. L’Anas, infatti  afferma esplicitamente di aver dato ordine di bloccare il cavalcavia anche con “ripetuti solleciti a una immediata chiusura“. “Anas informa che, dalle prime ricostruzioni dei fatti, il cantoniere Anas addetto alla sorveglianza del tratto della strada statale 36 al km 41,900, sul quale alle ore 17.20 è ceduto il cavalcavia n. 17 della strada provinciale SP49, già attorno alle ore 14.00, avendo constatato il distacco di alcuni calcinacci dal manufatto, ha disposto immediatamente la loro rimozione e la parzializzazione della SS36 in corrispondenza del cavalcavia. Subito dopo il cantoniere, in presenza della Polizia Stradale, ha contattato gli addetti alla mobilità della Provincia di Lecco, responsabile della viabilità sul cavalcavia, e li ha ripetutamente sollecitati alla immediata chiusura della strada provinciale SP49 nel tratto comprendente il cavalcavia. Gli addetti della Provincia hanno richiesto un’ordinanza formale da parte di Anas che implicava l’ispezione visiva e diretta da parte del capocentro Anas, il quale si è attivato subito, ma proprio mentre giungeva sul posto il cavalcavia è crollato. È stato inoltre accertato che il Tir che è precipitato dal cavalcavia provinciale era un trasporto di bobine di acciaio il cui notevole peso non è al momento noto”.

Dal canto suo, la Provincia di Lecco fa sapere che la ricostruzione dei fatti fornita dall’Anas sul crollo del cavalcavia ad Annone “non collima con le informazioni sull’accaduto in possesso della Provincia di Lecco”. L’ente “esprime cordoglio ai familiari della vittima e vicinanza ai feriti”.

“Apriremo rapidissimamente una commissione d’inchiesta“, ha annunciato il viceministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini, che si è recato personalmente sul luogo. La Procura di Lecco ha aperto un’inchiesta che sarà, con tutta probabilità, per omicidio colposo e disastro colposo. Saranno sentiti i testimoni e acquisita documentazione.

Il crollo sulla Statale 36 “del lago di Como e dello Spluga” è avvenuto tra i comuni di Cesana Brianza e Annone. Sull’arteria ha ceduto un cavalcavia della strada provinciale n.49. L’uomo morto durante il crollo si chiamava Claudio Bertini e abitava a Civate nel lecchese. Era a bordo di una delle vetture rimaste schiacciate dal tir che, nel cedimento del ponte, è precipitato sulla carreggiata sottostante.

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