Buone notizie dall’Unione Europea, secondo cui il Pil italiano nel 2015 salirà dello 0,6%: la Commissione Ue ha infatti lasciato invariata la stima sulla crescita per quest’anno, mentre ha rivisto al ribasso di un decimale quella 2014 (-0,5%) e al rialzo quella sul 2016 (1,3%). Sarà l’export a fare la parte del leone nella nostra economia mentre la domanda interna resterà su livelli piuttosto modesti. Male sul fronte della disoccupazione, destinata ad arrivare al 12,8% nel 2015. Bruxelles ha rivisto al rialzo la stima di novembre (12,6%) e non vede progressi rispetto al 2014.
Non positiva la dinamica dei prezzi. Come aveva già anticipato l’Istat martedì dopo un 2014 con inflazione molto bassa, al +0,2%, l’Italia passerà il 2015 in deflazione, con l’indice in calo dello 0,3%. Nel 2016 tornerà invece l’inflazione, che si attesterà al +1,5%.
Migliora la situazione dei nostri conti pubblici. Secondo la Commissione Ue, il rapporto deficit/Pil (che nel 2014 si era attestato al 3%) scenderà al 2,6% quest’anno e al 2% nel prossimo. L’esecutivo europeo ha rivisto le proprie stime sull’Italia rispetto alle previsioni pubblicate lo scorso novembre: per l’anno in corso il deficit era indicato al 2,7% e per il prossimo al 2,2%. Migliorate rispetto a novembre anche le stime per il deficit strutturale, che dovrebbe scendere allo 0,6% quest’anno, rispetto allo 0,8% delle previsioni d’autunno, e allo 0,8% nel 2016, rispetto all’1,0% di novembre.