Si respira aria di rinnovamento in Tim, ma anche di tensioni. Fonti informate riportate dall'Ansa annunciano che l'amministratore delegato, l'israeliano Amos Genish, è stato sfiduciato perché sarebbe mancato l'appoggio di Elliott, il fondo statunitense che nella primavera scorsa ha rilevato il 6 per cento dell'azienda di telefonia. Ora il presidente Fulvio Conti potrebbe assumere le funzioni dell'ad (anche se le voci indicavano la possibilità di una scelta interna con la nomina di Rocco Sabelli o di Alfredo Altavilla). E Vivendi, la società francese che ha la fetta maggioritaria di Tim (23,9 per cento) definita dall'Ansa “ormai in aperto scontro con il fondo americano”, dovrebbe chiamare un'assemblea per riprendere il controllo della governance. Secondo Bloomberg, ad Elliott non piace il piano di Genish di scorporare la rete mantenendone il controllo, invece che lasciarne andare più del 51 per cento.
È stata convocata una nuova riunione del consiglio di amministrazione di Tim per il giorno 18 novembre al fine di provvedere alla nomina di un nuovo amministratore delegato. Lo si legge nella nota che dà conto delle revoca delle deleghe ad Amos Genish.