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Cosa prevede l'accordo Italia-Cina

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Dopo il giro istituzionale di rito entra nel vivo la visita di Xi Jinping in Italia, che oggi porterà alla firma del Memorandum Italia-Cina a Palazzo Madama. A siglare il protocollo saranno lo stesso leader di Pechino, assurto a “Padre della Patria” nel suo Paese, e il premier Giuseppe Conte.

Vediamo, in breve, cosa prevede il documento. 

Via della Seta

Italia e Cina, innanzitutto, s'impegnano a cooperare nell'ambito della Belt and Road Initiative (Bri) (la “Via della Seta”) rafforzando così legami commerciali e relazioni politiche ma anche promuovendo la pace regionale e sostenendo le sinergie fra il progetto Bri e le priorità indicate nel Piano di investimento per l’Europa e le reti trans-europee. Ciò consentirà, fra le altre cose, di implementare gli scambi fra i due Stati. C'è poi l'impegno alla collaborazione nell'ambito di un quadro di riferimento aperto, inclusivo ed equilibrato, i cui benefici si estenderanno a tutte le parti, in modo da promuovere pace, sicurezza, stabilità e sviluppo sostenibile.

Infrastrutture e trasporti

I punti principali dell'intesa riguardano, però, trasporti, logistica e infrastrutture. Italia e Cina lavoreranno su aree di reciproco interesse, quali strade, ferrovie, ponti, aviazione civile, porti, energia e telecomunicazioni. Roma e Pechino condivideranno, in particolare, l’obiettivo di migliorare dei trasporti, affinché siano accessibili, sicuri, inclusivi e sostenibili. C'è poi l'impegno a collaborare allo sviluppo della connettività delle infrastrutture, tra cui investimenti, logistica e inter-operatività, nelle aree di interesse comune quali ferrovie, ponti, strade, energia rinnovabile, aviazione civile e telecomunicazioni.

Commercio

Altro aspetto cruciale è quello del commercio. Il Memorandum persegue anche il fine di rimuovere gli ostacoli all'interscambio e agli investimenti. E' prevista l'estensione di investimenti bilaterali, scambi commerciali, cooperazione industriale e quella nei mercati di altri Paesi. L’obiettivo è quello di contrastare il protezionismo. Gli scambi dovranno, dunque, essere aperti, liberi, trasparenti e non discriminatori, specie per quanto riguarda appalti e proprietà intellettuale.

Finanza

C'è poi la questione riguardante la collaborazione finanziaria. Viene sostanzialmente previsto un coordinamento su politiche fiscali, finanziarie e sulle riforme strutturali. L’obiettivo è quello di rafforzare e favorire la partnership tra le rispettive istituzioni finanziarie.

Ambiente

Non viene sottovalutata la questione ambientale. Sotto questo aspetto vengono previste forme di cooperazione per lo sviluppo ecosostenibile. Il documento chiede la promozione di sistemi che assicurino una crescita ecologica, circolare e a basse emissioni di carbonio. Viene poi ribadito il sostegno di Italia e Cina all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e agli accordi di Parigi (Cop21) sui cambiamenti climatici.

Gemellaggi

Ultimo punto di rilievo è quello che riguarda la connettività Infine, uno dei punti del Memorandum condiviso da Conte e Xi riguarda la connettività tra italiani e cinesi. Vengono quindi promossi gemellaggi tra le città e tra i siti Unesco dei rispettivi Paesi. Il fine in tal caso caso è quello di promuovere la collaborazione sulla cultura e di conseguenza su istruzione, innovazione e sanità senza trascurare il fattore turistico. I due Paesi favoriranno scambi e collaborazione tra le rispettive autorità locali, mezzi di comunicazione, think tank, università e giovani.

Storia delle relazioni

Le relazioni diplomatiche fra Italia e Cina vengono istituite il 6 novembre 1970 , dopo la rottura dei rapporti di Roma con Taipei. Nnel maggio 2004 Roma e Pechino elevano i loro rapporti al livello di partnership strategica complessiva. Il quindicesimo anniversario dell'approfondimento delle relazioni, assieme al cinquantenario di relazioni diplomatiche dell'anno prossimo, sono le ricorrenze citate dai funzionari cinesi tra le motivazioni della visita di Xi nel nostro Paese, oltre al buono stato delle relazioni bilaterali. Sempre nel 2004, viene istituito il Comitato Governativo Congiunto tra Italia e Cina, che si tiene con cadenza annuale. Tra i principali trattati e accordi bilaterali tra Italia e Cina, siglati tra il 1985 e il 2010, ci sono quelli riguardanti la promozione e la reciproca protezione degli investimenti (1985); contro le doppie imposizioni e l'evasione fiscale (1986); a favore dell'assistenza giudiziaria in materia civile (1991); per la cooperazione nella lotta alla criminalità (2001); di reciproca assistenza giudiziaria penale (2010) e il trattato di estradizione, sempre del 2010.

Francesco Volpi: