Non c'è nessuna divisione nel governo sul capitolo concessioni autostradali. E' quanto emerge dall'intervista rilasciata da Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, e pubblicata sull'edizione odierna del “Corriere della Sera”. Il premier ha ribadito la linea dura già annunciata nei giorni immediatamente successivi al crollo del ponte Morandi. Il capo del governo si è mostrato critico sul fondo messo a disposizione dalla società Autostrade per l'Italia per il comune di Genova: “La somma stanziata è ben modesta rispetto agli utili conseguiti negli anni. Potrebbero intanto quadruplicarla o quintuplicarla. Rimane il dato che possiamo accettare queste somme solo quale parziale risarcimento, senza alcun pregiudizio per l'avviata procedura di caducazione della concessione”. Inoltre, Conte ha rivelato che sono già sopraggiunte altre offerte per la ricostruzione del ponte.
Diritto e politica
Il premier ha voluto chiarire che “il governo si muoverà sempre nei binari del diritto“, ma precisando: “Esiste però anche il piano del diritto civile e amministrativo. Ed esiste la “Politica” con la “P” maiuscola. La tutela degli interessi dei cittadini la nostra massima priorità e ricorreremo a tutti gli strumenti giuridici che l'ordinamento ci pone a disposizione per difenderlo”.
Indennizzo
Sulla prospettiva di un indennizzo in caso di rescissione già balenata dalla società Atlantia, il presidente del Consiglio ha risposto: “La contromossa non la anticipo sui giornali, ma questo governo farà in modo che il concessionario non possa trarre ulteriori vantaggi economici, rispetto a quelli già esorbitanti sin qui ricavati dalla convenzione”. “Faccio notare- ha continuato Conte – che il concessionario non ha neppure sostenuto l'investimento iniziale per costruire le autostrade, gliele ha date lo Stato”.
Nazionalizzazione
Giuseppe Conte è intervenuto anche sul capitolo della nazionalizzazione, sul quale si era espresso ieri anche il sottosegretario Giancarlo Giorgetti durante un evento al Meeting di Rimini. “Valuteremo con attenzione – ha detto Conte – la modalità migliore per soddisfare l'interesse pubblico. Va senz'altro trovata un'alternativa a cattive privatizzazioni e a un sistema concessorio mal realizzato”.
Le riforme
Il presidente del Consiglio ha concluso l'intervista affrontando quelle che sono le sfide a cui il governo lavorerà nei prossimi mesi, così come annunciato anche nell'incontro con i giornalisti a Palazzo Chigi l'8 agosto scorso. Le “riforme strutturali di cui il Paese ha bisogno” sarebbero, secondo Conte: “Riforma fiscale e misure reddituali di cittadinanza, riforma del codice degli appalti, accelerazione dei processi, anticorruzione, semplificazione normativa e burocratica, razionalizzazione nell'utilizzazione dei finanziamenti, digitalizzazione della pubblica amministrazione. Il premier ha dichiarato: “Stiamo lavorando a un piano di ammodernamento delle infrastrutture e per questo ci stiamo dotando di una banca dati centrale che ci offra un costante monitoraggio sullo stato delle nostre infrastrutture e che ci consenta di programmare gli interventi secondo una scala di priorità “.