La pace fiscale si farà: è imprescindibile” ha afferamto il premier Giuseppe Conte in un'intervista al quotidiano La Verità, aggiungendo che “non è un condono“. “Condono – ha spegato – significa fare cassa consentendo a tutti i furbi e i disonesti una via d'uscita, lasciando le cose come stanno. Come è stato fatto in passato. Noi proponiamo un meccanismo totalmente diverso dove l'azzeramento delle pendenze è funzionale per partire con un nuovo rapporto con il fisco“. Il presidente del Consiglio, inoltre, ha affermato che il governo intende dare “forti segnali contro l'evasione e l'elusione, come previsto dal contratto di governo. L'inasprimento delle pene è un tassello fondamentale della nostra riforma fiscale”.
Reddito di cittadinanza e centri per l'impiego
Durante l'intervista, il premier ha parlato anche del reddito di cittadinanza, dichiarando che per farlo funzionare davvero ed evitare che diventi “una mera funzione assistenziale” è di “primaria importanza la riforma dei centri per l'impiego” che saranno basati sul modello tedesco. “Ne abbiamo parlato con la Merkel a Berlino. E siamo in contatto con alcuni esperti della Germania”.
Il decreto Genova
Un altro dei temi affrontati con il giornalista de La Verità è quello del Decreto Genova. Conte ha ribadito che il nome del commissario sarà fatto entro la scadenza e sarà un tecnico perché “ci servono soprattutto figure che diano garanzie sotto il profilo della competenza tecnica e della capacità manageriale”. Sulla revoca della concessione delle autostrade ai Benetton e su chi ha parlato di violazione dello Stato di diritto, Conte afferma: “Vorrei ribaltare completamente quelle accuse. Ma scusate: crolla un ponte, muoiono 43 persone, e il governo non deve chiedere conto a chi lo gestiva? La verità è che sarebbe stato gravemente irresponsabile, giuridicamente e politicamente, se non avessimo avviato la procedura di contestazione”.