Migranti, Diciotti, Ponte Morandi e Manovra: ha toccato tutti i temi sensibili il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, parlando in conferenza da Salisburgo, dove i leader Ue si sono incontrati per un vertice informale. E, quello della migrazione, è stato un tema cardine al tavolo austriaco, sul quale il premier ha pochi dubbi: “Più ritardiamo più andiamo tutti in difficoltà… Fermarsi sulle contribuzioni volontarie non è un obiettivo a cui miriamo. Se arriveremo a questo al termine del confronto lo valuteremo, ma il contributo finanziario immiserisce la prospettiva a cui stiamo lavorando. Dovremmo pensare a pensare meccanismi incentivanti e disincentivanti. Non è l'idea di solidarietà a cui stiamo lavorando”. E torna anche sulla missione Frontex: “La posizione dell'Italia sul progetto è che sicuramente può avere un ruolo ma potenziare Frontex fino a diecimila uomini fa anche sorgere problemi circa l'utilità di un tale investimento”. Su questo punto, ha spiegato, “preferirei che tutti questi investimenti fossero destinati all'Africa. L'Ue ritiene di aver risolto il problema dei flussi migratori sul versante orientale stanziando somme ragguardevoli, è impensabile destinare somme molto più modeste ai Paesi dell'Africa”.
Redistribuzione
E, a proposito del tema delle migrazioni, inevitabile una battuta anche sul caso della nave Diciotti, un episodio che secondo il premier “ci vede tutti perdenti”. Ecco perché, al fine di evitare nuovi casi di questo tenore, è importante “che ci sia un'ampia partecipazione al meccanismo di redistribuzione”. Un argomento affrontato con particolare attenzione durante la cena informale di 4 ore svolta ieri sera, alla vigilia del vertice, nel corso della quale è emersa anche la questione dei contributi finanziari per “i Paesi non volenterosi, ovvero quelli che non partecipano in termini di sbarchi o in termini di redistribuzione”. Un'idea che, secondo il premier, non contribuirebbe a risolvere il problema, in quanto “serve un meccanismo di gestione che sia europeo”.
Manovra
Durante la conferenza stampa, Giuseppe Conte si è soffermato anche sul tema della Manovra, che continua a tenere banco in Italia, in previsione della legge di Bilancio: “Il numero della Manovra dovrà dare anche il segno che stiamo tenendo i conti in ordine – ha detto il premier -. Non abbiamo mai contemplato di aggravare la posizione dei contribuenti”. E ha aggiunto che, sul 2%, “ho tirato fuori un numero per dire 'non impicchiamoci adesso ai decimali'. Anche oggi in riunione ho avuto un contatto costante con il ministro Tria: siamo in piena fase di elaborazione della manovra e dei suoi dettagli, In questo momento non ha senso tirare fuori un numero. Voglio tirare fuori un numero come esito di un processo” ma in ogni caso “alla fine dovrà uscire un numero che dovrà dare il segno che i conti sono in ordine”.
Ponte Morandi
Incalzato anche sul tema della ricostruzione del Ponte Morandi, Conte ha spiegato che “sulla società che ricostruirà il ponte non mi pronuncio affatto, perché il commissario dovrà valutare le proposte e scegliere chi offre più garanzie ai genovesi di ricostruire il ponte più bello e solido”. L'unico dato certo, al momento, è che “Autostrade è fuori”.