Non è favorevole, per la Sea Watch, il responso della Corte di Strasburgo che, in merito allo sbarco sul territorio italiano, ha invitato il governo del nostro Paese a temporeggiare parlando di “assistenza” ma senza (per ora) far scendere nessuno a terra. L'appello della Corte è affinché il nostro Paese prenda “il prima possibile tutte le misure necessarie per assicurare ai ricorrenti cure mediche adeguate, cibo e acqua”. Per quanto riguarda i minori a bordo, da Strasburgo è arrivata la richiesta affinché sia garantita una tutela legale adeguata. Nemmeno per loro, però, per il momento si è parlato di sbarco.
Macron: “Sbarchino, poi via a ridistribuzione”
Intanto, la questione mantiene la priorità anche in ambito comunitario, visto che è stato fra gli argomenti più dibattuti nei vari spazi della Med7 di Nicosia, a Cipro. Al summit sull'isola mediterranea è avvenuto un colloquio fra il presidnete del Consiglio Conte e il presidente francese Macron, il quale ha spiegato che, per quanto riguarda il caso Sea Watch, “bisogna applicare tre principi: il principio dello sbarco nel porto più vicino, cioè l'Italia, il principio della distribuzione dell'onere, dal quale la Francia non si è mai sottratta, e infine il diritto, ovvero dobbiamo fare in modo che le ong rispettino le regole”. In sostanza, per Macron è ncessario innanzitutto che i migranti sbarchino e, stando a quanto affermato, in Italia visto che è la costa più vicina. Dopo di questo, il suo Paese farà parte di quanti provvederanno ad accogliere i 47 migranti.
Conte: “La migrazione ci sfida”
Conte, da parte sua, ha fatto sapere di aver ricevuto segnali positivi da almeno cinque Paesi dell'unione europea (Germania, Francia, Romania, Malta e Portogallo, “Paesi amici” ai quali è andato il ringraziamento del premier), precisando poi di aver “sollecitato i miei colleghi a cercare, soprattutto noi del sud Europa, di trovare gli strumenti e la forza per convergere verso un meccanismo condiviso. Abbiamo potuto parlare molto francamente tra noi. La migrazione ci sfida: l'Europa rischia di implodere perché da troppo tempo è incapace di trovare una soluzione condivisa”.