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Conte dalla Cgil: “Pugno duro
con chi evade”

Noi siamo un'organizzazione democratica. Uomini soli al comando non ci sono mai piaciuti“. La citazione “coppiana” la fa Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, nell'accogliere il premier Giuseppe Conte, presente alle Giornate del lavoro organizzate dalla sigla sindacale. La presenza del presidente del Consiglio, Landini la vede come “un importante riconoscimento indiretto del ruolo delle parti sociali. Speriamo che da questo nostro dialogo possano uscire cose importanti, perché abbiamo tanto da fare per cambiare in meglio questo Paese”. Il segretario della Cgil elogia, quindi, il primo premier che accetta di presenziare all'evento, fatto di cui nemmeno il presidente Conte sembrava essere a conoscenza: “Sono sorpreso del fatto che è la prima volta che un premier accetti. Rompiamo gli schemi, quindi, ma in modo inconsapevole. Un confronto serve innanzitutto a un riconoscimento del vostro ruolo sociale. E poi c'è il problema del metodo: è impossibile non maturare certe decisioni senza confronto”.

Risistemazione del fisco

Dopo la sua presenza ad Atreju, quindi, Conte ribadisce la necessità di una linea di confronto tra il governo e le realtà sociali che vi orbitano attorno, sottolineando l'importanza di un impegno congiunto per migliorare le criticità del Paese: “Soprattutto nel Sud un arretramento industriale significa non recuperare più i posti – ha detto il presidente del Consiglio -. Il governo deve assolutamente trovare tutti gli strumenti per fronteggiare le crisi aziendali. Dobbiamo rassicurare il sistema industriale: il governo deve tirar fuori un piano industriale per l'Italia. Delle volte è mancata la chiarezza sugli investimenti industriali. Non possiamo permetterci di affidarci ogni anno a segnali contradditori”. E sul piano fiscale incalza: “Giudico il sistema fiscale iniquo e inefficiente. Dobbiamo arrivare a una disciplina organica che crei una vera alleanza tra il cittadino onesto e il fisco. Dobbiamo risistemare tutta la legislazione… Siamo favorevoli a pene anche detentive per i casi di conclamata evasione, chi sbaglia deve pagare pesantemente… Avremo due o tre anni per lavorare a questo disegno di risistemazione del fisco”.

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