Luigi Marroni lascia la Consip. L’annuncio è giunto al termine di un incontro con il presidente dell’Anac Raffaele Cantone. “Il mio futuro? – ha detto l’ad – Non sarà certo in Consip, l’assemblea del 27 chiude un’esperienza bellissima per me“. Marroni ha ribadito, in ogni caso, di voler fare sino in fondo il suo lavoro: “Sono un fedele servitore dello Stato”.
Quando gli è stato chiesto se avesse o meno parlato con il ministro Padoan della decisione di lasciare, Marroni ha risposto con un “non confermo e non smentisco nulla“. L’Ad di Consip si è invece limitato ad un “no comment” sulle dimissioni del presidente della centrale acquisti dello Stato Luigi Ferrara e del consigliere Marialaura Ferrigno mentre a chi gli domandava se fosse stato “scaricato” dal governo per le accuse al ministro Luca Lotti ha risposto così: “Non mi faccia dire, ho tenuto una linea di dichiarazioni. Sono stato interrogato due volte e ho detto quello che dovevo”. “E’ un addio – ha poi sottolineato Marroni – e gli addii a volte sono amari ma fanno parte del lavoro di chi gestisce grandi aziende complesse. Ci sono dei cicli e il mio ciclo è arrivato a conclusione“.
L’amministratore delegato di Consip è un testimone chiave dell’inchiesta sulla centrale di acquisti della pubblica amministrazione e sulla fuga di notizie che ha azzoppato l’indagine. Ai magistrati della procura di Roma, in un’audizione ad inizio giugno durata oltre sette ore, Marroni ha in sostanza confermato quanto disse agli inquirenti napoletani lo scorso dicembre. L’Ad di Consip raccontò di avere saputo da quattro diverse persone e in differenti occasioni che le sue utenze telefoniche erano sotto intercettazione.
In particolare, oltre al nome di Ferrara – il presidente di Consip che si è dimesso nei giorni scorsi ed è indagato dalla procura di Roma per false informazioni ai pm – Marroni fece anche quelli di Filippo Vannoni, presidente di Pubbliacqua, municipalizzata di Firenze, del generale dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia e del ministro Lotti. Fu invece lo stesso Ferrara, secondo Marroni, a raccontagli di aver saputo dell’inchiesta direttamente dal comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette. Quello di oggi con Cantone, ha detto ancora Marroni uscendo dalla sede dell’Anac, “E stato un incontro stabilito da un mese ed è diventato con l’occasione anche un incontro di saluto. Abbiamo fatto un buon lavoro riconosciuto dal Parlamento, abbiamo risparmiato miliardi e sono onorato di aver contribuito al benessere dei conti dello Stato italiano“.
Tra i documenti presentati a Cantone da Marroni nell’incontro odierno ci sono anche quelli relativi all’esclusione delle aziende di Romeo dalla gara Fm4, quella per il Facility management da 2,7 miliardi. “A seguito di una serie di questioni che gli abbiamo contestato, ho portato i documenti relativi all’esclusione dalla gara delle pulizie delle aziende Cns e Manutencoop, a seguito delle conseguenze di un provvedimento dell’Antitrust” e, infine, una serie di proposte “per una ristrutturazione delle procedure” relative al mercato elettronico. “Il mercato sotto soglia, quello dei piccoli acquisti – ha spiegato Marroni – che sono piccoli acquisti ma che nell’insieme sono enormi, perché tantissimi”. Un mercato dove le procedure “si prestano in maniera velata a potenziali abusi“. “Con il presidente Cantone avevamo parlato a lungo di questi argomenti, non solo a voce e ora gli ho portato i documenti. E’ la fase che ha concluso anche questo mia mandato in Consip”.