Il governo ha sospeso Vincenzo De Luca e ora il presidente della regione Campania dovrà valutare se procedere o meno alla nomina della giunta, seguendo il parere dell’avvocatura dello Stato. Lo ha spiegato il presidente del consiglio Matteo Renzi, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri (Cdm) di ieri. “La norma della legge Severino – Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione, ha spiegato Renzi – presenta possibili interpretazioni diverse. Sulla base di questo la Presidenza del Consiglio ha seguito l’iter e ha proceduto, nel momento in cui ha ricevuto il nulla osta, in modo perfettamente corrispondente alla legge, all’atto di sospensione. Con questo finisce il nostro lavoro”.
“Ragionevolmente – ha aggiunto – ci sarà il ricorso del presidente De Luca”, un ricorso “che in molti altri casi ha ottenuto consenso; penso a ciò che ha scritto la Cassazione su De Magistris”. Renzi ha voluto però precisare: “Il fatto è che noi abbiamo firmato la sospensione come richiesto dalla legge Severino”. Ora “si pone un tema interpretativo, sarà lui a dover valutare gli atti. Se volete la mia opinione – ha aggiunto – mi aspetto il ricorso come è naturale che ci sia, è sempre andata così in questi primi momenti di attuazione della Severino. E naturalmente il presidente De Luca valuterà se seguire o meno il parere dell’avvocatura e di altri che sostengono che ancorché sospeso, può – anzi per alcuno deve – fare gli atti conseguenti. Ma questa valutazione riguarda il presidente De Luca. Palazzo Chigi ha fatto ciò che doveva fare”.
Vincenzo de Luca è stato eletto presidente della Regione Campania il 18 giugno scorso. Ieri è stato sospeso dal governo in attuazione della legge Severino per via della condanna in primo grado per abuso d’ufficio del 21 aprile scorso. Secondo i giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno, De Luca avrebbe promosso il collega Alberto Di Lorenzo a Project manager nell’ambito della realizzazione del termovalorizzatore di Salerno con l’unico scopo di “attribuirgli una inventata posizione apicale, con conseguente riconoscimento di una più sostanziosa retribuzione”. Il progetto del termovalorizzatore di Salerno, infatti, non prevede la figura del Project manager, che peraltro non è contemplata dal codice degli appalti. De Luca era stato condannato per abuso d’ufficio a un anno di reclusione, pena poi sospesa.
La questione del presidente della regione Campania non è però stato l’unico argomento dibattuto durante la riunione del Cdm che ha anche licenziato “cinque decreti fiscali, un importante ulteriore elemento di chiarezza, un passo gigantesco per la semplificazione del fisco”, ha spiegato il presidente Renzi annunciando le misure relative alla delega fiscale, e cioè riscossione, interpello, agenzie, sanzioni, monitoraggio evasione. Nulla di fatto invece per le norme sui giochi. In merito, ha spiegato il premier “è stato fatto un lavoro positivo, se necessario lo useremo per interventi nella legge di stabilità, ma non ci sembrava matura la discussione oggi per un provvedimento”.