Nel secondo trimestre del 2016 il Pil italiano è cresciuto dello 0,15% contro lo 0,25% stimato e sarà “non molto più vivace anche nel terzo”. Lo afferma il Centro Studi di Confindustria nell’ultima congiuntura flash. “All’incertezza derivante dalla Brexit si sommano le difficoltà del sistema bancario (non solo in Italia). – sottolinea il Csc – Fattori che accrescono i rischi al ribasso per l’andamento dell’economia italiana”.
La risalita della produzione industriale, “già molto disomogenea tra settori e quindi poco solida, ha subito una nuova battuta d’arresto nel secondo trimestre e, di conseguenza, costringe a rivedere all’ingiù le stime di variazione del Pil”, scrive il Csc. La produzione, si legge nel documento del centro studi, cala nel secondo trimestre (-0,1% da +0,5% nel primo), nonostante il rimbalzo in giugno (+0,5% su maggio, stima CSC) e le attese non anticipano un’accelerazione (saldo dei giudizi a 9,3 da 9,7); L’attività nelle costruzioni è molto debole.
L’export è in recupero mentre l’aumento della domanda interna si sta infiacchendo a causa dei consumi, con gli investimenti che invece tengono il passo. Sui consumi, in particolare, Viale dell’Astronomia nota che l’indicatore ICC in volume è salito dello 0,3% in aprile-maggio sul primo trimestre e le immatricolazioni di auto del 2,0% nel secondo trimestre sul primo. Le prospettive “sono, però, incerte.
L’andamento debole dei prezzi (-0,4% annuo a giugno; +0,4% l’indice core) sostiene il reddito reale delle famiglie, ma il saldo dei giudizi sugli ordini interni dei produttori di beni di consumo è sceso a -16,3 nel secondo trimestre (da -14,0 nel primo). Il terzo calo consecutivo della fiducia dei consumatori preannuncia maggiore prudenza nella spesa: in giugno -2,3 punti a 110,2 (-3,6 punti nel secondo sul primo)”.