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venerdรฌ 21 Febbraio 2025

CON LA CRISI SIAMO DIVENTATI TUTTI ESPERTI DI ECONOMIA

Spread, Btp, Ftse Mib, oscillazioniโ€ฆ Parole fino a qualche tempo contenute solo nei vocabolari tecnici degli esperti di finanza e oggi diventate di uso comune. La crisi non ha cambiato solo le nostre abitudini ma ci ha portato a conoscere lโ€™economia. Perchรฉ direttamente o indirettamente ognuno di questi elementi incide sulla nostra vita. Secondo lโ€™Istat sono aumentati i consumatori italiani in grado di esprimere un valore su questi dati. In particolare, รจ elevata e in forte crescita rispetto al 2010 la quota di coloro che forniscono indicazioni sullโ€™andamento del prodotto interno lordo e sul livello del tasso di disoccupazione (rispettivamente da 19,9% a 63,7% e da 27,1% a 61,9%). La proporzione di coloro in grado di rispondere sul tasso di inflazione, dopo una flessione nel 2014, torna a crescere nellโ€™ultimo anno passando dal 26,4% al 33,9%. Eโ€™ quanto emerge dal focus diffuso dallโ€™Istat sulla conoscenza da parte dei consumatori italiani dei dati economici.

Tra i consumatori che si esprimono sulla dinamica del pil nel 2014, in media risulta una variazione su base annua di +0,1%, rispetto al dato ufficiale Istat pari a -0,4%. Una percezione piรน positiva della dinamica rilevata, corrispondente alla variazione registrata nel primo trimestre 2015. La quota di coloro che non sanno dare una risposta sullโ€™andamento del pil รจ composta sia da persone che, pur senza conoscere il valore puntuale, hanno sentito parlare dellโ€™argomento in TV, alla radio o dai giornali (18,7%), sia da chi non ne ha proprio sentito parlare di recente (16,0%). Soltanto il 33,9% degli intervistati ha saputo fornire un livello per il tasso dโ€™inflazione registrato negli ultimi 12 mesi indicando, in media, un valore assai diverso da quello rilevato dallโ€™istituto: +4,5% a fronte del dato ufficiale di -0,1%. Si conferma cosรฌ la tendenza dei consumatori a percepire una dinamica inflattiva significativamente maggiore di quella rilevata. Sono il 42,9% degli intervistati quelli che, anche non fornendo unโ€™informazione quantitativa, hanno comunque sentito parlare dellโ€™argomento, mentre il 20,8% indica di non aver avuto questa opportunitร .

Piรน di sei intervistati su dieci (61,9%) hanno fornito un valore del tasso di disoccupazione pari al 19,7%, contro un dato ufficiale, riferito a marzo 2015, del 12,7%. Il 29,1% dei rispondenti, pur non riuscendo ad esprimere un valore quantitativo puntuale per questo indicatore, ne ha comunque sentito parlare; invece, il 7,5% non ne ha avuto lโ€™occasione.Sulla dinamica del Pil i consumatori esprimono un dato migliore di quello effettivamente rilevato dalla statistica ufficiale; per la disoccupazione, al contario, indicano un valore peggiore. Sembra pertanto che nella percezione dei consumatori risulti amplificata lโ€™uscita dalla crisi cosรฌ come il permanere delle difficoltร  nel mercato del lavoro. I principali canali dโ€™informazione utilizzati dai consumatori per acquisire informazioni statistico-economiche sono la televisione (81,1%), Internet (48,8%) e i giornali (46,7%); seguono la radio (20,0%), le discussioni con parenti e amici (14,4%), le pubblicazioni specializzate e scientifiche (7,6%) e i discorsi dei leader politici (5,1%).

Una proporzione crescente degli intervistati dichiara di avere fiducia nelle statistiche ufficiali, sono il 61,5% nel mese di aprile del 2015 rispetto al 59,5% dello stesso mese dellโ€™anno precedente. La qualitร  e lโ€™affidabilitร  delle informazioni diffuse dai media sullo stato dellโ€™economia italiana durante la recente crisi finanziaria sono state giudicate buone o sufficienti dalla metร  degli intervistati. Lโ€™informazione statistica รจ scarsamente utilizzata per le scelte individuali effettuate riguardo investimenti, acquisti importanti, decisioni su studio e lavoro o per la gestione del risparmio. Anche se la maggior parte dei consumatori dichiara di non utilizzare i dati statistico-economici ufficiali per le proprie scelte economiche (lโ€™81,7%), ben lโ€™84,7% ritiene comunque molto abbastanza importante essere informati su questi argomenti (in crescita rispetto allโ€™83% dello scorso anno).

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