Seconda giornata di consultazioni per il Quirinale al Nazareno, con Matteo Renzi impegnato a incontrare le delegazioni dei partiti. Il giro di colloqui è iniziato con l’ala centrista: Scelta Civica, Centro Democratico e Per l’Italia. “Ci siamo confrontati sui principi di merito per l’individuazione di un profilo alto – ha detto il ministro della Scuola, Stefania Giannini, rappresentante di Sc – noi riteniamo che la figura di un politico sia una garanzia importante in tal senso”. In tarda mattinata nella sede dem sono arrivati Angelino Alfano (per Ncd) e i delegati dell’Udc. Il numero uno del Viminale ha spiegato la necessità di eleggere un politico di profilo internazionale e soprattutto ha detto il suo no ai tecnici, “perché deve accompagnare la più grande riforma istituzionale”. Si è poi è detto d’accordo con la scelta di votare “scheda bianca nei primi tre scrutini”. Sono seguiti Lega, Idv, Fdl e Gal. Salvini, ai microfoni di Radio Padania,ha etto che l’accordo tra Pd e Forza Italia c’è ma “bisogna vedere se tiene. E’ come il calcio mercato, si parla di Amato, Del Rio, Finocchiaro. Ma io sono convinto che il fenomeno Renzi abbia in mente qualche nome nascosto, una genialata pubblicitaria”.
Il momento più significativo è stato, ovviamente, l’arrivo della delegazione azzurra, avvenuta in tarda serata. Non c’era Silvio Berlusconi che, seguendo il consiglio dei due fedelissimi Gianni Letta e Denis Verdini, preferisce defilarsi in questo momento. Ma ha fatto comunque arrivare la sua voce tramite i suoi ambasciatori: nessun presidente della Repubblica “grigio”, serve una personalità di livello internazionale. Il confronto è solo rinviato a oggi quando l’ex premier incontrerà Renzi a palazzo Chigi. La strategia di Berlusconi è chiara: se avesse partecipato agli incontri sarebbe stato solo uno dei tanti, magari costretto ad esprimersi nel caso vengano fatti dei nomi. Una decisione, quella di non prendere parte all’incontro con il Pd di cui il leader Dem sarebbe stato prontamente informato.
Al Nazareno sono arrivati i capigruppo, Toti e Bernini per discutere sostanzialmente il metodo con cui procedere: via libera alla alla proposta di eleggere il capo dello Stato alla quarta votazione, come anticipato dal presidente del Consiglio. “Vogliamo che ci sia un nuovo capo dello Stato alla riapertura delle borse lunedì” ha confermato Renato Brunetta. Sarà decisivo dunque il faccia a faccia di palazzo Chigi tra i due leader, dove Berlusconi arriverà con le idee chiare. Vuole un high profile sul Colle che non sia ostile alla sua storia e a quella di Forza Italia. Il nome che resta nella mente del Cavaliere continua ad essere quello di Giuliano Amato anche se una candidatura come quella di Anna Finocchiaro non avrebbe certo ostacoli. Sembra tramontare, intanto, la candidatura di Piercarlo Padoan, intenzionato a restare in via XX settembre. Era stato uno dei nomi proposti da Renzi anche per liberare la casella dell’Economia in un’ottica rimpasto di governo. Ma sembra che il premier debba cambiare strategia