Il caso della tassista stuprata da un cliente a Roma ha fatto scattare l’allarme sicurezza nelle metropoli italiane. “Da parte nostra c’è la massima attenzione – ha spiegato il capo della Polizia, Alessandro Pansa – e vicinanza nei confronti delle aree metropolitane, anche attraverso una redistribuzione di forze sul territorio”.
Dunque maggiori presidi delle forze dell’ordine per garantire l’incolumità della popolazione. La parola d’ordine in ogni è caso è “niente panico” perché al di là del fatto di cronaca, su cui la polizia si è impegnata con tempestività, “le nostre città sono più sicure di molte altre d’Europa”. Per cui la violenza sulla tassista “rientra in una fenomenologia più ampia della violenza sulle donne, sulla quale peraltro siamo attivissimi”.
La polizia fra l’altro è in prima linea anche nella lotta alla corruzione. “Abbiamo istituito presso le squadre mobili di tutta Italia delle sezioni dedicate alla lotta alla corruzione” ha annunciato Pansa. Il progetto ”ha origine da una sperimentazione avviata nel corso dello scorso anno: siamo partiti con 4 squadre mobili e l’esperienza è stata talmente positiva che abbiamo deciso di ampliarla”.
Ci saranno dunque 20 sezioni totali nelle principali città italiane, mentre presso tutte le squadre mobili sul territorio nazionale saranno previste delle unità dedicate alla repressione e prevenzione della corruzione. La nascita di queste unità, ha continuato il capo della Polizia, ”ha un ruolo importantissimo, quello di una rivalutazione della pubblica amministrazione: lo dobbiamo agli impiegati che con il loro lavoro portano avanti il Paese e che purtroppo nel tempo hanno guadagnato una brutta fama per colpa di un gruppo di loro che lavora per il proprio interesse. Noi lavoriamo nell’interesse di questa categoria perchè la fiducia e il rispetto dei cittadini verso l’amministrazione sono elementi trainanti per il Paese”.