Formazione nell'ambito della Comunicazione, fondatore di uno dei primi meetup “Amici di Beppe Grillo”, sulla scia dei quali nascerà il futuro Movimento Cinque stelle, l'identikit di Roberto Fico, napoletano classe '74, corrisponde, nell'opinione diffusa, a quello di uno dei leader dell'ala ortodossa dei pentastellati. La linea politica fin qui adottata è stata non sempre conforme a quella di altri esponenti politici come Alessandro Di Battista e lo stesso Luigi Di Maio ma, fra i grillini entrati in Parlamento dopo le elezioni del 2013, Fico è stato fra le figure certamente di maggior rilievo. Prima del suo ingresso a Montecitorio, la carriera del pentastellato si è orientata perlopiù nell'ambito comunicativo: laurea in Scienze della comunicazione presso l'Università di Trieste, con tanto di master in Knowledge management organizzato dai Politecnici di Palermo, Napoli e Milano ed esperienza di erasmus nell'ateneo di Helsinki, poi incarichi di ufficio stampa per diverse società, fino alla creazione di uno dei servizi di rete precursori del Movimento 5 stelle, al quale aderisce fin dalla nascita nel 2009.
Prime esperienze politiche
L'elezione a deputato arriva con le politiche del 2013: alle spalle, il tentativo di accedere alla presidenza della Regione Campania nel 2010, alle cui elezioni ottiene l'1,35% dei voti, e alla poltrona di sindaco di Napoli l'anno seguente, fermato al primo turno con solo l'1,38% delle preferenze. Va meglio alle parlamentarie M5s del 2012, alle quali è primo nella Circoscrizione Campania 1, godendo delle 228 preferenze sul web che gli valgano la candidatura nella lista bloccata del M5S della circoscrizione.
Vigilanza Rai
Pochi mesi dopo l'elezione alla Camera riceve il suo primo incarico istituzionale (6 giugno), nominato presidente della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi (nota come Commissione di vigilanza Rai) e approvando, tra gli altri provvedimenti, la diffusione in streaming delle audizioni svolte dalla Camera. Un incarico, questo, che Fico ha ricoperto fino al 22 marzo 2018, giusto 18 giorni dopo la sua rielezione a Montecitorio arrivata con il voto del 4 marzo. Il suo nome, già accostato alla leadership del partito in vista delle primarie pre-elezioni (voci successivamente smentite dallo stesso Fico, dettosi non interessato alla guida del Movimento), è stato avanzato nuovamente come possibile presidente della Camera dei Deputati, per la sua esperienza istituzionale all'interno e per i consensi raccolti nel suo percorso all'interno del M5s.