Se la scelta del presidente della Repubblica dipendesse dall’alta moda per Mario Draghi la strada sarebbe spianata. Il numero uno della Banca Centrale Europea fa dell’eleganza il suo tratto distintivo. Particolare non di poco conto per chi è chiamato a dirigere una nazione, tra summit, incontri e impegni istituzionali di ogni genere. La pazza idea è venuta a Brunello Cicinelli, “re del cachemire” di casa nostra, intervistato da Pierre De Gasquet, corrispondente in Italia del quotidiano “Les Echos”, a margine dell’87esima edizione di Palazzo Pitti Uomo a Firenze.
“Immaginate come sarebbe se l’Italia si presentasse al mondo con Draghi presidente, il giovane governo Renzi e il Papa che sta risvegliando le coscienze” si entusiasma lo stilista il quale confessa di aver promosso una campagna per l’ascesa al Colle del presidente della Bce: “Lui sa che gli italiani lo vorrebbero” ha concluso Cicinelli. Un endorsement simbolico quello del mondo del faschion tricolore nei confronti di Draghi.
Ma chi pensi che la moda non si interessi di politica sbaglierebbe di grosso, giusto qualche giorno fa Gilles Denis, caporedattore dello stesso “Les Echos”, aveva paragonato le “marce repubblicane” andate in scena a Parigi domenica scorsa alle sfilate per la collezione autunno-inverno di Moschino alla London Fashion Week. La moda, ha spiegato, ormai non è più solo un’industria ma una forma di cultura, i cui autori esprimono in libertà la propria creatività.
@lullo82