Sardegna in ebollizione. Prosegue la protesta dei pastori sull'isola, dopo il mancato accordo sul prezzo del latte ovino e la conseguente protesta dei numerosi allevatori che hanno bloccato alcune strade versando centinaia di litri di latte. E mentre la Lega e Fratelli d'Italia esprimono appoggio per la loro battaglia, i manifestanti chiedono fatti concreti a Palazzo Chigi.
Centinaio: “Presto sarò in Sardegna”
Ieri il ministro dell'Agricoltura, Gian Marco Centinaio, ha manifestato il suo sostegno alla protesta ed oggi, intervistato da Radio Capital, l'esponente del Carroccio ha spiegato che presto sarà in Sardegna insieme al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Sono pienamente d'accordo con loro – ha ribadito -. Non possiamo pensare che i pastori, ma possiamo fare questo ragionamento anche per l'agricoltura in generale e per qualsiasi altra regione d'Italia, vengano pagati così poco“. Centinaio ha quindi aggiunto: “Il Consorzio non sta facendo quello che dovrebbe fare. Non possiamo permettere che il pecorino venga fatto con il latte romeno e poi noi ci troviamo con i pastori in seria difficoltà”. Il ministro ha assicurato che verrà aperto un tavolo ed ha aggiunto: “Soprattutto però non vogliamo limitarci a tamponare l'emergenza ma vogliamo cambiare un Consorzio che non sta facendo l'interesse dei nostri pastori“.
Meloni contro la globalizzazione, Salvini contro Regione Sardegna
Sostegno ai pastori sardi lo esprimono anche Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, e il vicepremier Matteo Salvini. La Meloni scrive su Facebook: “L'imposizione dei prezzi da parte della grande distribuzione e dell'industria di trasformazione è inaccettabile: il lavoro dei pastori è sacro e i prodotti nazionali vanno tutelati. La vicenda dei pastori sardi ci dice una volta di più che abbiamo bisogno di uno Stato che tuteli i lavoratori dalla globalizzazione e dalla speculazione e non di uno Stato capace solo di tassare e burocratizzare. Noi siamo dalla parte di chi produce, sempre”. Sulla stessa lunghezza d'onda Salvini, che afferma di essere “al fianco di questi allevatori che non possono essere strangolati con un prezzo del latte imposto a ribasso“. Ed ancora: “Ho aspettato qualche giorno per vedere se dalla Regione Sardegna arrivasse qualche buona notizia e invece e mi sembra di no, sono pronto in settimana ad arrivarci personalmente”.
L'appello dei pastori
Fatti non parole, chiedono però i pastori sardi. “Salvini non sfugga alle sue responsabilità di governo: servono 20 milioni di euro per collocare le eccedenze di magazzino. Si faccia per il Pecorino Romano, una volta tanto, un po' di più di ciò che si fa per il Grana Padano. Tutto il resto è demagogia e paternalismo“. Lo ha dichiarato il candidato alla presidenza della Regione del Partito dei Sardi Paolo Maninchedda. I pastori confermano intanto l'intenzione di bloccare i seggi elettorali il prossimo 24 febbraio (giorno delle elezioni regionali) se entro quella data non verrà trovata una soluzione. Domani, intanto, il Codacons presenterà un esposto alle Procure di Cagliari e Roma e all'Antitrust, chiedendo di “accertare se esistano i presupposti per contestare agli industriali del latte il reato di aggiotaggio”.