Mancano ancora pochi dettagli, ma il grosso dell'accordo sull'Ilva è fatto. Si comincerà con l'assunzione, subito, di 10.700 lavoratori da parte di Am Investco, richiesta su cui le parti sociali hanno potuto contare sull'appoggio del ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio.
Tutti assunti in 5 anni
“Si parte da 10.700 ma c'è l'impegno ad assumere tutti i lavoratori entro il 2023 senza nessuna penalizzazione su salari e diritti – ha riferito la segretaria generale della Fiom, Francesca Re David– è quello che avevamo chiesto”. L'intesa, ha spiegato Re David, per essere valida deve essere approvata nelle assemblee dei lavoratori attraverso il referendum. “Siamo fiduciosi” ha aggiunto.
Salari mantenuti
Secondo il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, “l'elemento importante è che non ci sono esuberi“. I sindacati, ha spiegato, sostenevano che “bisognasse aumentare il numero degli assunti da subito e siamo riusciti ad ottenere un numero importante: 10.700 lavoratori compresi i 285 delle affiliate. Ora manca guardare i testi e correggerli”. Il piano, ha spiegato ancora il leader Uilm, prevederà il completo assorbimento di tutti i lavoratori a partire dalla fine del Piano ambientale e in concomitanza con la cessazione dell'Ilva in liquidazione. “Non ci sarà riduzione dei salari“, ha inoltre detto Palombella. Ieri infatti nella bozza circolata si prevedevano degli accordi per mantenere invariato il costo del lavoro con diminuzione dell'orario di lavoro. “I salari saranno mantenuti così come i diritti acquisiti“, ha concluso.
Di Maio
“Siamo all'ultimo miglio: sono state 18 ore di trattativa in cui i protagonisti sono stati ovviamente i rappresentanti dei lavoratori in cui si è cercato di raggiungere il miglior risultato possibile nelle peggiori condizioni possibili” ha commentato Di Maio. “Adesso aspettiamo la firma – ha concluso – ma mai dire gatto se non ce l'hai nel sacco”. Al ministro sono arrivati i complimenti di Carlo Calenda, suo predecessore al Mise. “Una grande giornata per Ilva, per l'industria italiana e per Taranto – ha detto -. Finalmente possono partire gli investimenti ambientali e industriali. Complimenti per l'accordo ad aziende e sindacati e complimenti, non formali, al ministro Di Maio che ha saputo cambiare idea e finalmente imboccare la strada giusta“.