E'arrivata anche la firma del Presidente della Repubblica sul Decreto sicurezza presentato dal ministro dell'Interno
Matteo Salvini il quale, nella giornata di ieri, si era detto fiducioso sull'esito della valutazione del Colle affermando, dopo l'incontro con Mattarella, che quella era “la chiusura virtuosa di un percorso condiviso con tutti. Mai decreto è stato così tanto accompagnato e studiato come questo sulla sicurezza e l'immigrazione. Ma è giusto che sia così visto che si tratta di un tema importante e rilevante”. C'è quindi l'ok ma Mattarella sceglie comunque di scrivere al premier Giuseppe Conte, al quale ha ricordato in una lettera “l'obbligo di sottolineare che, in materia, come affermato nella Relazione di accompagnamento al decreto, restano fermi gli obblighi costituzionali e internazionali dello Stato, pur se non espressamente richiamati nel testo normativo, e, in particolare, quanto direttamente disposto dall'art. 10 della Costituzione e quanto discende dagli impegni internazionali assunti dall'Italia”. Un riferimento in particolare al passaggio che riguarda l'accoglienza di profughi e rifugiati, sensibilmente rivista rispetto al decreto preesistente.
L'articolo 10
La sostanziale modifica del Decreto viene direttamente citata da Mattarella contrapponendo il tutto a quanto previsto dal suddetto articolo della Carta costituzionale, nel quale è spiegato che “l'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici”.