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CASO REGENI, AMNESTY: “GIULIO TORTURATO COME GLI ATTIVISTI EGIZIANI”

Quello di Giulio Regeni non sarebbe un caso isolato in Egitto. Ne ĆØ convinta Amensty International che in un rapporto rivela le “le similitudini tra i segni di tortura sul suo corpo e quelli sugli egiziani morti in custodia dello Stato”. CiĆ² lascerebbe supporre che la sua morte sia stata “solo la punta dell’iceberg e che possa far parte di una piĆ¹ ampia serie di sparizioni forzate ad opera dell’Nsa e di altri servizi d’intelligence in tutto il Paese”.

Amnesty ha puntato il dito contro l’Agenzia per la sicurezza nazionale (Nsa) che si rende responsabile di rapimenti, torture e sparizioni forzate nel tentativo di incutere paura agli oppositori e spazzare via il dissenso pacifico. Il rapporto, intitolato “Egitto: ‘Tu ufficialmente non esisti’. Sparizioni forzate e torture in nome del contrasto al terrorismo”, rivela una vera e propria tendenza che vede centinaia di studenti, attivisti politici e manifestanti, compresi 14enni, sparire nelle mani dello Stato senza lasciare traccia. Secondo le ong locali, la media delle sparizioni forzate ĆØ di 3-4 al giorno.

Di solito, agenti dell’Nsa pesantemente armati fanno irruzione nelle abitazioni private, portano via le persone e le trattengono anche per mesi, spesso ammanettate e bendate per l’intero periodo. “Questo rapporto rivela le scioccanti e spietate tattiche cui le autoritĆ  egiziane ricorrono nel tentativo di terrorizzare e ridurre al silenzio manifestanti e dissidenti”, ha dichiarato Philip Luther, direttore del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International. “Le sparizioni forzate sono diventate uno dei principali strumenti dello stato di polizia in Egitto. Chiunque osi prendere la parola ĆØ a rischio. Il contrasto al terrorismo ĆØ usato come giustificazione per rapire, interrogare e torturare coloro che intendono sfidare le autoritĆ ”.

Luther ha poi aggiunto che “le autoritĆ  egiziane si ostinano a negare l’esistenza del fenomeno delle sparizioni forzate, ma i casi descritti nel nostro rapporto forniscono ampie prove del contrario”. Il rapporto descrive in dettaglio i casi di 17 persone sottoposte a sparizione forzata, detenute illegalmente per periodi varianti da diversi giorni a sette mesi, tagliate fuori dal mondo esterno e private di contatti con avvocati e familiari e di qualsiasi supervisione giudiziaria. Inoltre comprende drammatiche testimonianze delle torture praticate durante sessioni d’interrogatorio che possono durare fino a sette ore, allo scopo di estorcere “confessioni” che verranno poi usate come prova durante gli interrogatori ufficiali davanti al giudice e che condurranno alla condanna. In alcuni casi, sono stati torturati anche dei minorenni.

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