“Se decideremo di aprire una pratica, eventualmente convocando il procuratore Zuccaro, questo non significa affatto che abbiamo già emesso un giudizio. Sarà nel caso una valutazione preliminare finalizzata ad acquisire informazioni, ad avere un quadro della situazione e poi decidere cosa fare”. Lo ha detto il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini nel corso di un’intervista a Radio radicale a proposito della vicenda che riguarda il procuratore di Catania, il quale ha paventato l’esistenza di una possibile collusione tra Ong e trafficanti di migranti.
“Per fatti disciplinarmente sanzionati, previsti, l’iniziativa non spetta al Csm ma come è noto al procuratore generale della Cassazione e al ministro della giustizia” ha ricordato Legnini . “Qualcuno – ha poi aggiunto il vice presidente del Csm – ha detto addirittura che io avrei formulato delle intimidazioni per aver ricordato che l’azione disciplinare non spetta a noi ma ad altri. Il Csm invece può assumere l’iniziativa nel caso residuale, cioè qualora si verifichino fatti incolpevoli o comunque non esattamente previsti dalla disciplina e che possano determinare una lesione dell’immagine di terzietà e indipendenza della magistratura. Quindi noi ci occuperemo eventualmente di questo profilo”. Legnini la scorsa settimana aveva detto che avrebbe sottoposto il caso all’esame del comitato di presidenza del Csm alla prima seduta utile, che è stata fissata per domani.
Diversi esponenti politici si sono schierati al fianco di Zuccaro. Tra questi il leader della Lega Matteo Salvini, da sempre attivo nella lotta all’immigrazione illegale. “Zuccaro promosso per essere rimosso? Chi tocca il procuratore di Catania tocca noi. Questo sia ben chiaro. Se qualcuno pensa di rimuovere, allontanare o fermare o imbavagliare e un magistrato coraggioso come Zuccaro, ha a che fare con me, con la Lega e con milioni di italiani” ha affermato il segretario federale del partito fondato da Umberto Bossi. Salvini ha anche auspicato che il magistrato “non venga processato dal Csm“, che “possa andare fino in fondo nella sia operazione di verità, di pulizia e di giustizia” e che “non ci sia qualcuno che si permetta di bloccare indagini cosi delicate ed importanti”.