Se sul fronte dell'accoglienza dei migranti lo strappo tra Lega e M5s si è ricucito, non mancano i temi su cui le due anime di Palazzo Chigi hanno opinioni divergenti. Tra questi la legalizzazione della cannabis, un cavallo di battaglia dei pentastellati che viene però bloccato dalla Lega con Salvini in testa. Mercoledì scorso il senatore pentastellato Lello Ciampolillo ha depositato due diversi ddl: uno riguarda i pazienti e quindi la coltivazione di 4 piante per chi utilizza la cannabis per trattare le proprie patologie, l'altro per l'uso ricreativo. “Non si può vietare la natura con una legge. Il fiore di cannabis, al contrario di alcool e tabacco, non ha mai fatto del male a nessuno. Ho previsto la coltivazione domestica di quattro piante nel disegno di legge che ho depositato al Senato”, afferma Ciampolillo. Che aggiunge: “Coloro che hanno già la prescrizione medica o il piano terapeutico che dà l'accesso alla dispensazione di cannabis nelle farmacie, con questo disegno di legge potrebbero coltivare fino a 4 piante nelle proprie case“. E poi ancora, riguardo l'uso ricreativo, il senatore 5Stelle afferma che il ddl va nella direzione di “limitare l'acquisto di cannabis dal mercato nero e quindi da mafie e criminalità organizzata”.
Il fronte contrario
Non si è fatta attendere, però, la reazione del ministro per la Famiglia e Disabilità, con delega per la lotta alle tossicodipendenze, Lorenzo Fontana, che afferma: “Le proposte sulla legalizzazione dell'uso della cannabis non sono concordate. Si tratta infatti di un tema che non è nel contratto del governo e che non è nell'agenda della Lega. Ci sorprende quindi che vengano presentati disegni di legge che sembrano più provocazioni che altro“. Lapidario il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini: “La proposta M5s sulla cannabis non passerà mai e non è nel contratto di Governo”.
L'intervento del questore di Macerata
Sulla questione è duro l'intervento del Moige, Movimento Italiano Genitori: “Tutte le droghe sono un veleno, compreso la cannabis. Smettiamola di chiamarla light, ammiccando alla curiosità dei nostri figli. Le droghe producono soltanto danni e rovinano le vite dei nostri figli. Inaccettabile che uno Stato possa consentire a tutti, anche ai minori, di reperire la cannabis facilmente o, addirittura, in maniera legale, in barba a qualsiasi principio sanitario, educativo ed etico. Il ddl appena presentato in Parlamento va purtroppo in direzione opposta. Per questo chiediamo, altresì, che si intervenga contro il proliferare dei cannabis shop. Sulla droga serve una lotta chiara e decisa senza se e senza ma”. Sul tema dei cannabis shop è incisivo l'intervento del questore di Macerata, Antonio Pignataro, che solo poche ore fa ha disposto la chiusura di una rivendita di tabacchi e giornali a Civitanova Marche, dove veniva venduta cannabis light. “Si tratta di una nuova tappa – afferma Pignataro – dell'attività che la Questura maceratese sta conducendo sul fronte della cosiddetta cannabis legale, a seguito del proliferare di negozi specializzati nella vendita di prodotti alimentari a base di cannabis: infiorescenze, resine ed oli estratti commercializzati o, comunque, pubblicizzati quali sostanze lecite e di libero acquisto. Attività che dal 20 giugno a oggi ha portato al sequestro di circa 15 kg di cannabis e alla chiusura di tre 'grow shop'“.