Carlo Calenda ha giurato davanti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, diventando il nuovo ministro dello Sviluppo Economico, in sostituzione di Federica Guidi. Il ddl concorrenza e il caso Ilva sono i primi dossier di cui si dovrà presumibilmente occupare. Il primo è stato già rimesso in calendario per mercoledì prossimo, 11 maggio, quando la discussione ricomincerà per sciogliere nodi importanti, quali da quello relativo all’Rc Auto, alla norma “Booking” che permette agli albergatori di praticare sui propri siti prezzi inferiori a quelli degli aggregatori, al possibile ingresso dei soci di capitale nelle farmacie.
Altro dossier caldo è certamente la vicenda Ilva: la prima scadenza (ormai mancano una ventina di giorni) è fissata per il 30 maggio, quando scatterà il termine per la presentazione del business plan e delle offerte vincolanti, mentre entro il 30 giugno è previsto il closing per la vendita o per l’affitto. Molto urgente, come dimostrato dall’insistenza con la quale ne parla Renzi, è anche l’implementazione della Strategia per la banda ultralarga. Il tema è affidato al sottosegretario Antonello Giacomelli, ma il responsabile principale resta il ministro, e quindi lo stesso Calenda: il prossimo passaggio, per altro, riguarda proprio Bruxelles, dove il futuro ministro ha lavorato finora, e sta nel via libera atteso alle gare Infratel nelle aree a fallimento di mercato.
Sul tavolo, ancora, la gestione delle innumerevoli crisi aziendali, alcune nomine, la conversione al digitale e gli incentivi alle imprese attraverso l’Invesment compact 2: anche scelte di politica industriale, dunque, in merito alle quali Calenda esporrà certamente il proprio ‘programma’ in occasione dell’assemblea pubblica di Confindustria del 26 maggio, appuntamento di rito per il ministro dello Sviluppo economico di qualunque governo.