E'stato sospeso seduta stante il Consiglio comunale di Torino, dopo che al Palazzo Civico è stata recapitata una busta con dell'esplosivo indirizzata alla sindaca Chiara Appendino. Il pacco è stato immediatamente sequestrato e analizzato dalla macchina radiogena, la quale ha rivelato che all'interno era contenuta polvere esplosiva e un innesco a essa collegato. In pratica, qualora fosse stato aperta, la busta sarebbe esplosa, potendo potenzialmente provocare gravi lesioni agli arti superiori, come già successo in passato. In quel momento la sindaca non stava partecipando al Consiglio ma si trovava lo stesso all'interno del Palazzo Civico. L'allarme è scattato già nel momento del recapito, anomalo rispetto alle procedure standard: immediato perciò l'intervento degli artificieri della Polizia che hanno disinnescato il rudimentale ordigno.
I sospetti sulla pista anarchica
Sul caso sta indagando la Digos e, stando alle prime ipotesi, la pista battuta sarebbe quella anarchica, non solo per alcuni precedenti del tutto simili (nei mesi scorsi diverse buste di questo tipo erano state recapitate a diverse persone) ma anche per la recente posizione assunta da Appendino sul caso dell'ex asilo di Via Alessandria, occupato da tempo e sgomberato nelle scorse settimane. La stessa sindaca aveva poi mostrato solidarietà alle Forze dell'ordine a seguito degli scontri del 9 febbraio scorso, attirandosi alcune minacce dagli ambienti anarchici e ricevendo per questo una scorta. Sul plico consegnato in Comune era scritto come destinatario “Ufficio della sindaca” e come mittente “Scuola Diaz di Genova”. Nonostante il riferimento ai fatti del 2001, il sospetto degli inquirenti è che il pacco sia stato davvero spedito da fuori Torino, probabilmente già da prima della manifestazione di sabato scorso, quando gli anarchici avevano protestato per lo sgombero del locale.