Prosegue l’iter di approvazione del ddl sulla riforma della Scuola varato dal duo Giannini-Renzi. Oggi per il testo potrebbe essere il giorno decisivo alla Camera. Manca una manciata di articoli e sono stati approvati anche gli articoli 10, quello sulle assunzioni, che lunedƬ era stato accantonato, e 11 sul periodo di prova di un anno per i neoassunti. “Con piano straordinario oltre 100 mila assunzioni per realizzare autonomia e potenziare offerta, ok art.10 #labuonascuola” ha detto il ministro Stefania Giannini su Twitter dopo l’approvazione alla Camera.
Approvati anche il rafforzamento dell’Osservatorio per l’edilizia scolastica e lo stanziamento di 40 milioni per il 2015 per il controllo dei controsoffitti. La maggioranza non ha mollato e ha tirato dritto, con buona pace di chi anche oggi ha protestato davanti a Montecitorio e non solo. Il Governo ha perĆ² ceduto sul “cinque per mille”, capitolo che pur in maniera meno eclatante rispetto alla vexata quaestio del “preside-sceriffo”, ha sollevato in queste settimane non poche polemiche e la preoccupazione del Forum del terzo settore per l’estensione della platea dei beneficiari. L’articolo 17 che trattava la materia ĆØĀ stato stralciato dal ddl come avevano chiesto le opposizioni; una decisione frutto della mediazione portata avanti dall’area della minoranza Pd che fa capo a Cesare Damiano. Questione espunta dunque e rinviata – come ha spiegato in Aula il ministro Giannini – a un successivo provvedimento che affronti temi di natura fiscale. Una scelta che non fuga i timori del M5S. “A quanto pare – spiega Giuseppe Brescia – la decisione non sarebbe stata presa per il merito della questione bensƬ per mera mancanza di copertura alternativa. Vigileremo affinchĆ© questa misura estremamente pericolosa per l’uguaglianza degli istituti scolastici non sia riproposta nĆ© al Senato nĆ© in nessun altro provvedimento”.
Sostanzialmente, a parte qualche piccolo ritocco qua e lĆ , il testo, a ora, resta quello uscito dalla commissione Cultura e giĆ si intravede la fine: oggi, esaurito l’esame dei 27 articoli del provvedimento, il ddl sarĆ licenziato. La partita proseguirĆ al Senato, ed ĆØĀ lƬ che i sindacati si aspettano quelle “aperture” promesse dall’Esecutivo. Nelle prossime oreĀ segretari generali di Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda e Snals si riuniranno per valutare la situazione e decidere i prossimi passi. Intanto, il ministro Giannini li ha convocati per lunedi’ al Miur. In questo momento storico – ha spiegato il ministro nel corso del programma Dimartedi’ – “il sindacato ha l’opportunita’ di dimostrare di essere una forza innovativa e non conservatrice”. “Nonostante gli interventi di Commissione e Aula sono ancora necessari cambiamenti profondi al testo in discussione alla Camera: restano i nodi critici contro cui il mondo della scuola e’ sceso in piazza lo scorso 5 maggio” fa notare il segretario confederale della Cgil, Gianna Fracassi, che, comunque, ritiene “un’ottima notizia” lo stralcio del 5 per mille dal disegno di legge. Del resto, come ha sottolineato in serata il premier Renzi “la risoluzione” della riforma della scuola “non ĆØĀ semplice, ĆØĀ una discussione vera”. E ha pure aggiunto: “non posso pretendere di imporre la mia volontĆ , questa non e’ la legge elettorale”.