Proseguono i lavori in commissione Istruzione del Senato sulla riforma della scuola. Le forze politiche hanno presentato 500 subemendamenti ai 4 emendamenti proposti dai relatori che riscrivono fli articoli 1,2,3 e 8 del ddl. A breve la commissione si riunirà per iniziare a illustrare le proposte emendative (le 2.200 iniziali più i 500 subemendamenti), mentre per i voti si dovrà aspettare che la Bilancio esprima i propri pareri. Non si dovrebbe iniziare prima di mercoledì pomeriggio-giovedì. Questa mattina intanto i senatori del Pd sono riuniti dalle 9,30 per proseguire la riunione sul ddl Scuola iniziata la scorsa settimana, all’interno della quale si confrontano maggioranza e minoranza Dem sulle modifiche al ddl.
Proprio ieri sera, durante la direzione Pd, Matteo Renzi ha dato una parziale apertura: ha chiarito che ha i numeri per approvare la riforma anche domani e così com’è, volendo, ma ha anche detto: “Prendiamoci altri 15 giorni. Ma allora facciamo assemblee in tutti i circoli del Pd, entriamo nel merito”. Quindici giorni in più, quindi, durante i quali l’esame del provvedimento al Senato potrebbe avere un rallentamento sui lavori (non arrivare in aula il 15 come programmato, quindi, ma forse la settimana successiva), finendo per far approvare la riforma in via definitiva alla Camera per metà luglio.
Intanto nei prossimi giorni, in commissione Istruzione al Senato, sono attesi, come anticipato ieri, nuovi emendamenti dei relatori Francesca Puglisi (Pd) e Franco Conte (Ap): uno per fissare in tre anni (rinnovabili di altri tre) il limite massimo all’incarico in una scuola per un preside; uno con cui verrà esplicitato meglio il riferimento alla collegialità nella formulazione del piano dell’offerta formativa, prevedendo che al dirigente si affianchino il collegio docenti e il consiglio d’istituto; uno per stabilire ambiti territoriali limitati per l’incarico dei docenti dal secondo anno in poi; uno (ma è ancora un’ipotesi) per eliminare, per le scuole superiori, i rappresentanti degli studenti e dei genitori dal comitato per la valutazione dei docenti.
Aggiustamenti dovrebbero esserci anche sulla valutazione del preside, con il chiarimento che tra i parametri ci debba essere il successo formativo degli studenti e il lavoro collegiale del corpo docenti. Infine i relatori stanno valutando modifiche all’articolo 10. Una delle ipotesi, come riferito ieri dal relatore Conte, potrebbe essere quella di prevedere un piano pluriennale di assunzioni che parta dall’anno scolastico 2016/2017 e che tenga in considerazione oltre agli esami, anche i titoli, per allargare le assunzioni (oltre alle 100mila previste quest’anno) anche ad esempio agli abilitati con Pas, Tfa o comunque con servizio pregresso.