Il procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, ha esautorato questa mattina dal ruolo di capo del pool anti corruzione il Pm agiunto Alfredo Robledo. Robledo prenderà il posto Nunzia Gatto passata al pool Ambiente e salute al posto del collega Nicola Cerrato, del quale è scaduto il termine massimo di permanenza come dirigente. La circolare di Bruti precisa inoltre che Robledo potrà mantenere soltanto i fascicoli di cui è direttamente titolare. Inoltre, fino a quando il Csm non avrà assegnato uno dei posti di procuratore aggiunto – che a Milano sono scoperti da mesi – Bruti sarà il nuovo coordinatore dei fascicoli su Expo (come già aveva disposto in estate) e di tutte le indagini riguardanti dei reati contro la Pubblica amministrazione.
Il conflitto all’interno del Csm tra il procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati e il procuratore aggiunto Alfredo Robledo è cominciato nel marzo scorso, quando il Pm aggiunto aveva denunciato al Csm il suo capo per asserite irregolarità nella assegnazione e nella gestione dei fascicoli di Pubblica amministrazione, dal caso Sea-Gamberale fino all’inchiesta Ruby. Il Csm, durante l’ultima consigliatura, non era riuscito a dirimere il conflitto, limitandosi a trasmettere alla Procura generale della Cassazione la valutazione di alcuni profili di entrambi i magistrati. La nuova consiliatura di Palazzo dei Marescialli – insediatosi il 30 settembre con la nomina del nuovo vice presidente Giovanni Legnini – dovrà ora esprimersi anche sulla correttezza o meno del provvedimento con il quale oggi Bruti ha allontanato Robledo dalla guida del pool Anti corruzione. Bruti Liberati definisce l’atto “debitamente motivato” e precisa che “i procedimenti in corso, quelli di cui è assegnatario o coassegnatario, rimangono nelle mani di Robledo”. Robledo viene descritto come “sereno” da chi lo ha sentito in seguito all’allontanamento avvenuto oggi.