Il governo assicurerà tutele certe per gli italiani dopo la Brexit. Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni durante il suo intervento alla Camera in vista del Consiglio europeo straordinario del 29 aprile 2017 sull’uscita della Gran Bretagna dall’Ue. “Siamo interessati – ha affermato il capo del governo – al fatto che tra le priorità del negoziato, già nella prima fase, ci sia il destino dei cittadini dei diversi Paesi europei che risiedono nel Regno Unito” il “15%” dei quali sono nostri connazionali. “Noi abbiamo il dovere e diritto di pretendere per i nostri concittadini tutele e diritti amministrativi certi, immediatamente applicabili e non discriminatori e basati sul principio di reciprocità” con britannici residenti in Italia.
“Credo – ha spiegato – che si possa dire di questi giorni e di queste settimane che ci separano dalle celebrazioni di Roma, dal tempo trascorso da Brexit e dalla formale decisione di Londra di attivare il processo, che coloro che temevano o speravano che Brexit sarebbe stata una miccia per l’implosione dell’Ue si sono sbagliati”.
Il governo, ha evidenziato, si muove “nei negoziati su Brexit con alcuni principi ispiratori: noi siamo e restiamo amici e alleati del Regno Unito, non confondiamo le dinamiche che si sono aperte con Brexit, con un negoziato che tutti sanno molto complicato” con “un punto che deve essere fuori discussione: sarebbe un errore trascurare e rinnegare la radicata e antica amicizia geopolitica” con Londra.
“La maggioranza dei cittadini europei – ha sottolineato ancora – è una maggioranza che ancora si schiera per una società aperta, ritiene che il patriottismo non debba essere confuso con una sorta di nazionalismo ostile nei confronti dei propri vicini, ritiene che attraverso dialogo, scambi commerciali, il confronto culturale, ci sia la possibilità di costruire il progresso e il benessere dell’Europa. E questa è una verità emersa in questi mesi e che mi auguro continui ad emergere nei prossimi mesi”.