Prima le verifiche, poi l’eventuale chiusura. Il caso Cara di Mineo continua a tener banco nel dibattito politico. Il ministro per i Rapporti col Parlamento, Maria Elena Boschi, durante il question time alla Camera ha spiegato che “a seguito del commissariamento è stata disposta la richiesta alla prefettura competente di provvedere a recedere anticipatamente gli accordi e la convenzione con i comuni interessati in modo tale da poter provvedere alla gestione tramite la prefettura e poi valutare eventualmente la chiusura o meno in seguito agli accertamenti in corso”. Boschi, a tal proposito, ha reso le sue personali condoglianze e quelle del governo ai famigliari dei due coniugi di Palagonia uccisi da un 18enne ivoriano uscito proprio dal Cara di Mineo. Un duplice omicidio che ha scatenato le solite polemiche politiche all’italiana, tese a far di tutta l’erba un fascio.
Ma il dramma dei profughi provenienti dal Medio Oriente non può essere banalizzato, vista la quantità di persone che stanno fuggendo da guerre e terrorismo. Boschi ha apprezzato le parole pronunciate dal presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker. “Le sue parole segnano una prima svolta, il governo esprime apprezzamento per queste considerazioni, segno evidente di una nuova consapevolezza in Europa. Sicuramente questa nuova consapevolezza europea porterà per tutti i Paesi e quindi anche per l’Italia ad un alleggerimento nella questione migranti. Sicuramente anche l’Italia deve fare la sua parte e quindi migliorare anche la rete dell’accoglienza sul nostro territorio”.
Sul tema dei migranti è intervenuto anche il vice presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli. “L’Ue deve ripartire rimettendo al centro i propri valori” ha detto. “Molto bene il richiamo di Juncker ad una agenda comune – ha proseguito – e bene le misure proposte che saranno votate domani. Non è più tempo di perdersi in chiacchiere ma dobbiamo dimostrare finalmente che l’Europa è in grado di agire nel rispetto dei suoi principi fondamentali concedendo aiuto ed accoglienza a chi scappa dalla guerra e dalla fame”.