Bocche cucite e via in fretta e furia, dribblando la folla di giornalisti presenti. “Non vi sorprendete” è stata la battuta di Giorgio Napolitano dopo il colloquio di mezz'ora con Sergio Mattarella al Quirinale, dove in queste ore si alternano rappresentanti delle istituzioni e dei partiti per il primo round di consultazioni. La consuetudine istituzionale vuole che non si commenti la conversazione appena intercorsa col capo dello Stato. Da lì le parole del presidente emerito, terzo a varcare la soglia dello Studio delle Vetrate.
Primo giro
Prima di lui era toccato alla presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, giunta al Colle con qualche minuto d'anticipo rispetto alle 10.30, quando era in programma il suo colloquio con Mattarella, e subito ricevuta. Poi è stata la volta di Roberto Fico, presidente della Camera. Stavolta niente autobus per lui, ma una salutare passeggiata da Montecitorio al Quirinale, passando dalla splendida scalinata di via Dataria che collega il rione Trevi al palazzo presidenziale. “E' la seconda volta, stiamo facendo un buon allenamento, abbiamo migliorato un po'” ha scherzato con i cronisti. Breve la chiacchierata con Mattarella. Anche in questo caso nessun commento, solo un laconico: “Buongiorno e buon lavoro“. Tornando verso il Parlamento, proprio davanti a Palazzo Chigi, ha salutato un gruppo di ragazzini con un “buona Pasqua fatta“. Poi, prima di varcare il portone di Montecitorio, ha stretto la mano a due cittadini che lo hanno incoraggiato a proseguire nel suo lavoro. Il presidente della Camera, rientrando nel suo ufficio, ha scherzato con alcuni cronisti che, affannati, lo hanno “scortato” lungo il breve tragitto. “Ma davvero siete 'ridotti' cosi'…?”, ha detto ridendo prima di salire lo scalone d'onore del Palazzo. Su Facebook, poco dopo, ha parlato di “incontro particolarmente cordiale” con Mattarella.
Autonomie
Dopo la pausa per il pranzo le consultazioni sono riprese alle sedici con la delegazione del Gruppo parlamentare per le Autonomie (Svp-Patt,Uv) del Senato, formato dalla presidente Juliane Unterberger, da Dieter Steger, vicepresidente vicario (Svp) e da Albert Laniece, vicepresidente (Uv). ''Per noi sarebbe molto importante un governo che condivide i valori europei e che abbia l'obiettivo di tutelare le minoranze linguistiche e speciali. Confidiamo nella saggezza ed esperienza del Presidente affinché dia un incarico per formare un governo che rispetti questi valori'' ha detto Unterberger dopo essere uscita dallo studio. Alla domanda se il gruppo delle autonomie sia disposto ad appoggiare un governo, Unterberger ha replicato: “Noi siamo in otto e il nostro sostegno sarebbe relativo, ma siamo disponibili a sostenere un governo che condivide i nostri valori, che abbia valori compatibili con i nostri, i primi dei quali sono i valori europei e la tutela delle minoranze linguistiche”. Steger ha sottolineato anche l'aspetto della “compatibilità dei conti“; “chi formerà il governo – ha aggiunto l'esponente della Svp – capirà che non si possono fare miracoli e che per l'amore a questo Paese, all'Italia, è bene che sia stabilizzato”. Anche Laniece ha detto che “al presidente Mattarella abbiamo sottolineato la necessità di formare un governo, che elezioni anticipate sarebbero penalizzanti per il Paese. Da parte nostra la tutela delle minoranze e l'Europa sarebbero le condizioni per dialogare con il presidente del Consiglio incaricato”.