Lotta al terrorismo e crisi libica sono stati al centro del primo incontro fra Donald Trump e Paolo Gentiloni alla Casa Bianca.Ā Il nuovo presidente Usa ha riservato al premierĀ italiano un’accoglienza calorosa: “Non vedo l’ora” di essere in Sicilia per il G7, dice (e di incontrare il Papa, aggiunge poi).
Poi il bilaterale, con Trump circondato dalle figure piĆ¹ in vista del suo staff, da Steve Bannon al genero Jared Kushner al segretario di Stato Rex Tillerson. Nel corso del vertice ĆØ arrivata la notizia dell’attacco agli Champs Elysee (“Non finisce mai”, ha dettoĀ Trump). E ancor di piĆ¹, il tema della lotta comune al terrorismo diventa il focus dell’incontro. A partire dalla Libia, dove Gentiloni ha definitoĀ “fondamentale” l’impegno “anche politico” degli Usa per dare stabilitĆ al Paese ed evitare che “si divida” anche per l’influsso di altre potenze.
Trump all’Italia ha riconosciutoĀ la “leadership per la stabilizzazione del Paese” nordafricano ma quanto agli Usa aggiunge: “Non vedo un ruolo degli Stati Uniti in Libia”. Parole, queste ultime, che fonti italiane hanno interpretatoĀ nel senso del no a un impegno militare nel Paese. Nel vertice nello Studio Ovale perĆ², raccontano, il presidente Usa ha rivolto molte domande proprio sulla Libia. E nella dichiarazione a fine incontro ha sottolineato che l’Italia “ĆØ un partner chiave nella lotta al terrorismo” e per “la stabilizzazione della Libia e per limitare gli spazi vitali dell’Isis nel Mediterraneo”.
In Siria, ha affermato Gentiloni, l’Italia non ĆØ impegnata nelle operazioni militari e non intende farlo. E di fronte al pressing di Trump per portare al 2%, come previsto dalla Nato, le spese per la difesa, ha sottolineato che lo farĆ progressivamente: “L’impegno ĆØ stato preso“, ha detto. Nell’ultimo decennio, ha spiegato, i nostri investimenti sono cresciuti dall’1,2 all’1,4%, con una spesa di 23,4 miliardi di euro nel 2014.
Quanto ai rapporti economici, ĆØ stato Trump a dare un segnale positivo sottolineando che “l’Italia ĆØ un partner commerciale importante, l’obiettivo ĆØ ora di creare rapporti improntati alla reciprocitĆ ”. Sul fronte internazionale Gentiloni ha sottolineato la nostra tradizione: “Siamo Paese del dialogo. Il dialogo deve essere utile anche con la Russia senza rinunciare alla nostra unitĆ , ai nostri principi, alla nostra forza e valori”.
Per Gentiloni “puĆ² essere l’anno della sconfitta dell’Isis”. Ma a Tripoli come in Siria, secondo l’Italia, c’ĆØ bisogno di un approccio negoziale multilaterale fermo restando (sul punto c’ĆØ sintonia con Trump) che “Assad non puĆ² essere l’uomo del futuro”. E in questa chiave al tavolo deve esserci la Russia, ha evidenziatoĀ nella conferenza stampa congiunta con Trump.
Il nostro rapporto con gli Usa, anche nella nuova stagione trumpiana, ĆØ innanzitutto – ha rimarcato – “nell’interesse” del nostro Paese. E ogni posizione che l’Italia assumerĆ ĆØ in linea con i suoi “valori”, a partire dal non abbandonare principi umanitari nella lotta al terrorismo. Di qui il messaggio che il presidente del Consiglio ha lanciato all’alleato, in passato esultante per la Brexit e per le spinte disgregatrici dell’Europa: “Un’Europa forteĀ ĆØ importante per gli Usa”.
Sul G7 infine, Trump ha affermato: “Sono veramente ansioso di vedere la Sicilia” dove “potremo incrementare” collaborazioni non solo “sulla sicurezza” ma anche “sulla scienza, il commercio, la sanitĆ , la tecnologia. E i nostri Paesi possono dare un contributo fondamentale”. “Il G7 ĆØ occasione di mostrare unitĆ dei leader delle principali economie libere del pianeta perchĆ© ce n’ĆØ molto bisogno” ha concluso Gentiloni.