Non c’è alcuna mediazione sulle riforme costituzionali. Lo ha affermato Pierluigi Bersani, intervistato da Radio anch’io su Radiouno dopo l’intervento di Matteo Renzi alla Festa dell’Unità di Milano. “Sono per il sì, non per il no – ha detto l’ex segretario Pd replicando al premier – Qui non in è gioco il superamento del bicameralismo o del doppio voto di fiducia, tutti vogliono una riforma. Qui è in gioco se dopo la legge elettorale che Renzi ha voluto noi possiamo avere in Italia un parlamento nel quale la grandissima parte dei membri viene nominata o scelta a tavolino: questa è la questione in discussione e non c’è Bersani ma il libero convincimento di un certo numero di senatori”.
A Bersani non risultano tentativi di mediazione, “ho letto sui giornali delle ipotesi che mi sembrano prive di sostanza: non si può scrivere in Costituzione una cosa e poi in un altro articolo un’altra cosa. Il mio sì è sì a un ruolo degli elettori: è una questione anche tecnica, come si fa a scegliere diversamente se l’articolo 2 proclama in modo evidente e chiaro che non c’è una elezione se non indiretta da parte dei consigli regionali?”. Per l’esponente della minoranza del Pd “anziché proclamare l’intoccabilità dell’articolo 2 per non si sa per quale puntiglio, Renzi avrebbe ragione di chiedere che la revisione dell’articolo 2 fosse blindata, per non aprire il vaso di Pandora delle modifiche”.