Silvio Berlusconi, ospite della trasmissione di Canale 5, Domenica Live, parlando di politica e referendum, conferma di aver deciso di tornare nuovamente in campo per guidare il centrodestra. A lui, a distanza di pochi minuti, risponde il premier Matteo Renzi che, ospite della medesima trasmissione, torna sulle ragioni del sì al referendum e assicura: “Mi piace far politica per cambiare l’Italia, non ci sto agli inciuci e ai giri di poltrone”.
Nel suo intervento, il capo di Forza Italia ha spiegato il motivo del suo ritorno sulla scena politica: “Ho avuto un intervento chirurgico per cui è stato necessario molto tempo per riprendermi e sentivo la voglia di stare un po’ più con i miei figli e nipoti e seguire le aziende. Ma poi è intervenuto un senso di responsabilità verso il Paese che amo e verso gli elettori che in questi venti anni mi hanno dato più di duecento milioni di voti”. Dunque, “il senso di responsabilità – conferma l’ex premier – mi ha costretto a scendere in campo anche adesso per evitare che arrivi a compimento questa riforma assurda, poi per quanto riguarda il dopo vedremo”. Tornare in campo, quindi, per guidare il centrodestra, mentre definisce la riforma costituzionale “inaccettabile, insostenibile, assurda e contro la democrazia”. In caso di vittoria del no, auspica l’ex premier, “si apra un tavolo con Renzi per una riforma condivisa. Dovremmo aprire un tavolo con tutte le forze politiche del Paese per fare una legge elettorale”.
Poi, la stoccata contro il premier: “Gli elettori in questi venti anni mi hanno dato più di duecento milioni di voti. Il signor Renzi non si è neppure presentato alle elezioni del Parlamento. L’unico voto che ha avuto sono stati 112 mila voti per diventare sindaco della bellissima città di Firenze“. Quindi, l’appello agli italiani affinchè si rechino alle urne il 4 dicembre: “Bisogna andare a votare, questo è un referendum confermativo, non prevede quorum: chi pensa che restando a casa si favorisce il No si sbaglia, restando a casa si fa un favore a Renzi e si favorisce il Si“.
Ma non solo politica. Berlusconi, presidente del Milan, parla anche del futuro della squadra. Conferma la data per il “closing” della cessione alla cordata cinese (13 dicembre) ma non esclude sorprese. “So che hanno difficoltà con il loro governo per le autorizzazioni – ha detto – e per questo siamo disponibile a una proroga di un mese, un mese e mezzo. Spero che possano riportarlo ad essere la squadra numero un al mondo“. In caso di mancato accordo “dovrò interessarmene. Ho già in mente una formazione tutta italiana e molto giovane“.