Da presidente del Consiglio ha affrontato l’esplosione dell’emergenza terrorismo nel 2001 e ora propone la sua ricetta per contrastare il riemergere del fenomeno in Europa. Secondo Silvio Berlusconi negli ultimi anni “l’Occidente ha sbagliato tutto – ha spiegato in un’intervista al Messaggero -. Il ritiro delle truppe dall’Iraq ha consentito addirittura la nascita di uno stato che propugna la conversione universale all’Islam attraverso la violenza. Gli estremisti si sono convinti che il nostro sia un mondo debole e conquistabile. Bisogna reagire con determinazione e, se serve, tutti gli Stati (Italia compresa) devono essere pronti a dare il proprio contributo, anche con truppe di terra”.
La linea soft inaugurata dall’amministrazione Obama dunque, per l’ex premier, ha fallito. Meglio tornare al metodo Bush cui il suo governo si allineò. “Chi guida un Paese deve saper prendere decisioni difficili e coraggiose. Quando eravamo al governo non abbiamo esitato, perché, oggi più che mai, esitare può significare condannare a morte il nostro modello di civiltà”. Berlusconi chiede dunque lo stop del ritiro delle truppe in Afghanistan “Per una volta l’Europa non lasci l’iniziativa agli Stati Uniti, che oggi appaiono poco determinati, ma prenda l’iniziativa per un intervento deciso contro Al Baghdadi e il suo Califfato”.
Nella lotta contro l’integralismo il leader di Fi crede che un ruolo decisivo possa essere giocato dalla Russia: “E’ un nostro naturale alleato contro la minaccia terroristica. Le sanzioni non hanno molto senso. È stato un grave errore permettere che le tensioni esistenti distruggessero quel clima di collaborazione nato dopo l’accordo di Pratica di Mare – ha detto Berlusconi – quando, grazie alla nostra politica estera, la Russia divenne un alleato strategico della Nato e un membro del G8. Oggi sembra di essere tornati ai tempi della guerra fredda. Mi auguro che i tragici fatti di Parigi possano indurre tutti ad una riflessione su chi siano davvero i nostri veri e mortali nemici”.